Lo scorso weekend, la vostra Pappu è stata al Q Square, un centro commerciale nuovo di zecca nell'area della stazione dei treni. Già presenti, in uno spazio di un paio di chilometri quadrati, qualcosa come 8 -dico 8- altri malls giganteschi e due macro aree di shopping. Insomma: non che se ne sentisse davvero una necessità impellente. Ma Taipei sta facendo le cose in grande per prepararsi all'Expo dei fiori del 2010 e, tra le altre cose, il sindaco ha pensato bene di rimodernare la vecchia stazione degli autobus, oggettivamente orrenda e completamente inadeguata alle esigenze dei (tanti) viaggiatori.
E' nato, quindi Q Square, che ospita, appunto, insieme al centro commerciale, anche i nuovi *5 piani* della stazione degli autobus.
Novità gradevole rispetto all'area di 信義 e i suoi malls per superricchi, il fatto che, al Q Square, a parte un Celio, un Esprit e qualche altro -eccezionale- caso, la maggior parte delle griffes patinate siano locali. Niente Armani, Zegna, Hermès, D&G e compagnia per una volta tanto. I negozi, seppure incredibilemente da fighetto monzese, sfoggiano una moda tutta locale.
Il posto è piacevole, anche se un pochino claustrofobico, i ristoranti dove trovare specialità di tutto il mondo certo non mancano (ricordo che per un Taiwanese la cosa FONDAMENTALE nella vita è *mangiare*) e i prezzi si mantegono comunque a livello de La Rinascente. Ecco, sì. Non proprio economici.
Quello che un po', infatti, mi rende preplessa è il motivo per il quale uno dovrebbe spendere 4000nt per un vestito, suppur firmato dalla stilista di Taipei del momento (OH-oh!), ma qualità comunque abbastanza cheap, quando ne può trovare uno straordinariamente simile in un buon mercato notturno, come Shilin o Wufenpu, per 400nt.
Forse non sono ancora *così* bimbaminkia come invece vorrei credere. Ma, forse, sì. FERMATEMI!
E la mia trasformazione in bimbaminkia-teenager taiwanese è completa. Dopo l'acquisto di cappellini pucciosi, di maglioncini pucciosi, di guantini pucciosi e qualunque altro diminutivo puccioso che vi venga in mente, oggi sono arrivata al punto di non ritorno.
Ho comprato una delle 12(mila) riviste di "moda" (la virgoletta, trattandosi di fashion taiwanese, è d'obbligo) che si trovano sugli scaffali di ogni 7-eleven che si rispetti.
Erano giorni che come un falco volavo in cerchi concentrici sul bancone dei giornali. A nulla serviva, come placebo, comprare il numero di gennaio del "Taipei Walker", un magazine specializzato in guide di ristoranti e curiosità gastronomiche dell'area metropolitana (peraltro rivista bellissima). Avevo bisogno che un'Ayumi Hamasaki con un occhio photoshoppato più grande dell'intero mento mi saltasse in mano alleggerendomi di questi 128 NT (circa 2.50 euro), pari ad un pranzo completo in qualche night market. Il mio solito sesto senso, comunque, ci ha visto bene e delle 12(mila) riviste analoghe è riuscito anche a scegliere quella che esprime in modo più schifosamente estremo il mio corrente raccapricciante gusto in materia di vestiti ed accessori.
Vabbé. Il giorno di Natale non è stato proprio dei migliori. Ma mi sono decisamente rifatta nel weekend successivo. E non solo per il concerto di Shin a Miramar (spettacolare) dove il pazzo ha lanciato tra il pubblico il lanciabile. Scarpe comprese. Risparmiandoci, dio grazie, i calzini.
E poi, tutto nella tradizione. Albero di Natale nel nuovo centro commerciale: check. Omino di zenzero gigante in mezzo alla strada: check. Regali sotto l'albero con renne danzanti: check.
PANDORO di pasticceria: check.
PANETTONE di pasticceria (che mi sono pure mangiata): check.
Da quando vivo a Taiwan, non vi ho mai parlato dei guidatori di autobus. E questa, credetemi, è una gravissima mancanza.
Cominciamo col dire che io li amo. Tutti. Ma non esattamente per i loro skills alla guida. Stare su un autobus nel centro di Taipei, infatti, comporta più o meno lo stesso consumo di calorie del fare surf per circa tre ore. Col mare mosso. E sviluppa anche gli stessi muscoli ed un analogo senso dell'equilibrio. Quindi no. Non li amo per come guidano, anche se, dopo un po' di mesi, ci si fa anche l'abitudine.
Li amo perché sono PUCCIOSI.
Dovete sapere che ogni guidatore ha un proprio autobus. E, a scanso di equivoci, c'è proprio scritto il suo nome sopra.
(Questa foto è presa da un drama perché non avevo voglia di correre dietro ad un autobus per farla, ma vi garantisco che dietro ogni mezzo c'è il nome del suo guidatore. E, per la cronaca, di solito nei drama lo ombreggiano).
Per questo motivo la personalizzazione del proprio "ambiente di lavoro" diventa quasi d'obbligo. Ma qui non si parla dei soliti santini o delle foto del pargolo. No. Qui si tratta di quanto il guidatore voglia rende accogliente per il consumatore il SUO autobus. Si parla di piante VERE, si parla di tendine a pois e con le frange, si parla di enormi panda che ballano sul cruscotto. Uno dei miei preferiti è l'autista del 907 delle 7.40 di mattina. Questo simpatico omino ha messo dei fiori di pelouche in tutto l'autobus, in modo che tu, povero pirla che stai andando a lavorare alle 7 del mattino, vedendo quel fiorellone lì, che ti sorride appeso sulla macchinetta obliteratrice, possa iniziare una giornata un po' meno di merda.
E non vi dirò che, naturalmente, le decorazioni sono stagionali. In questa settimana di Natale, per esempio, molti dei guidatori sono vestiti da Babbo Natale. E sto parlando *sul serio*, eh.
Così. Solo per farti sentire MEGLIO.
I percorsi degli autobus sono "circolari", nel senso che non tutti i mezzi fanno la stessa strada all'andata ed al ritorno. In questo senso non c'è un vero e proprio "capolinea". In tutti questi mesi mi sono quindi domandata quando questi poveretti si fermassero per pranzo o per far pipì, visto che MAI mi è capitato che qualcuno dicesse oh! smonta che devo anna' a magna' se non di notte, a fine del servizio. In attesa di rispondere in maniera definitiva all'annosa questione, vi posso dire che, una volta soltanto, ho visto un autista andare in bagno: all'incrocio, in attesa del verde, si è aperto la portiera davanti, si è letteralmente LANCIATO giù dall'autobus ed è corso dentro un bugigattolo (evidentemente un bagno) all'interno di un cortile. Dopo 22 secondi era di nuovo sull'autobus. E mancavano ancora 18 secondi al verde. Rispetto. (Sì, a Taiwan c'è l'indicatore dei secondi per l'attesa del rosso. Non mi sono messa a cronometrarlo apposta).
Sebbene in molti autobus sia annunciato e venga scritto il nome della fermata successiva, molti autisti "vecchio stampo" sono abituati a "chiamare" la fermata ad alta voce o, più comunemente, con un microfono che hanno vicino al volante. E moltissimi di loro, ad ogni singola persona che sale o scende dall'autobus e vidima il biglietto, dicono "GRAZIE". Non sto scherzando. Ad OGNI PERSONA. Inoltre, e mi è capitato molte volte, quando ti finisce il credito residuo della carta dei mezzi pubblici e stai pagando in discesa dall'autobus, ti sarebbe richiesto di saldare il conto con le monetine. Ma dato che loro sono PUCCIOSI e che quello che conta VERAMENTE è non farsi superare da altri autobus della stessa linea (e SUCCEDE), nel 99% dei casi l'autista ti dice 沒關係,沒關係 "non importa, non importa". E ti fa scendere lo stesso. Senza pagare. Perché *SA* che la tua prossima mossa da cittadino taiwanese, sarà quella di andare a ricaricare la carta.
Per finire, dato che il parere dei consumatori è IMPORTANTE, su ogni autobus c'è un apposito "spazio per i commenti" con tanto di penna disponibile e foglietti prestampati, dove esprimere il proprio disappunto o il proprio apprezzamento al sistema dei mezzi pubblici.
Nonostante alcune disavventure con le lucette del Carrefour, nonostante l'insolita Sacra Famiglia fatta con i personaggini del 7-11, nonostante l'alberello grandezza puffo (cit. due mele o poco più), il Natale è arrivato nell'appartamento 6E. [E amo la versione natalizia di Chun]
I'm dreaming of a white Christmas Just like the ones I used to know Where the treetops glisten, and children listen To hear sleigh bells in the snow...
Qualche tempo fa pensavo: ma perché non posso semplicemente traslocare come tutti? Perché non potrei portare le mie cosette viola qui evitando spedizioni EMS che arrivano dopo anni biblici? Mettere tutto in macchina, chiudere con lo spago alla Remì e via.
In fondo, potrei fare Slovenia, Croazia, Bosnia, Kosovo, Bulgaria, Turchia, Iran, Afghanistan, Pakistan, India, Nepal, (Tibet), Myanmar, la Cina del Sud e, dotata di una barchetta, arrivare a Taiwan.
La zàcca e lo siòcco. O anche. Cuma al dialètt Mudnés al dvénta Taivanés.
Recentemente ho deciso che sapere non-parlare una lingua sola non era sufficiente. Mi sono quindi inscritta ad un corso di Taiwanese. Per ora non ho avuto tempo di fare molte lezioni, ma, per quel che ho capito, almeno per parlare con forte ACCENTO taiwanese è semplicemente necessario pronunciare in modenese tutte le espressioni cinesi che si conoscono. Per capirci, se mia nonna pronunciasse a caso una frase cinese, le verrebbe fuori un accento taiwanese naturale quasi perfetto.
Per chi non ha la più pallida idea di come si trascriva il cinese con le lettere latine (ovvero come me, visto che io lo scrivo con una traslitterazione fonetica che non usa l'alfabeto latino* e si chiama bopomofo o zhuyin) vi faccio qualche esempio trascrivendo la pronuncia "alla Maxibon", ovvero, per intenderci, tciu gust' is megl' ke uan.
我不知道, qualcosa di molto simile a uo pu g(dolce) tao, pronunciato con accento taiwanese diventa uo pu z tao. Così come 真的 gende diventa zende o 好吃 hao c(dolce) diventa hao z' e 州 gio(u) diventa zo(u). Voilà. La giacca è la zàcca: la [tʂ] diventa [ts] e la [tʂʰ] diventa [tsʰ] .
謝謝, più o meno sciè scie, alla taiwanese diventa sè se o 山 scian diventa san e 士林 sc(dolce) lin diventa s lin. Lo sciocco diventa siòcco: la [ɕ] e la [ʂ] diventano [s].
Sfortunatamente il Taiwanese è un tantinello più complicato di così, con i suoi OTTO toni e con parole che richiamano molto più il cantonese che il mandarino, ma diciamo che il mio cinese di sopravvivenza viene decisamente aiutato dall'avere metà ramo famigliare di Modena e, di conseguenza, dal mio pronunciare in modo sostanzialmente SCORRETTO ma molto molto locale. Giusto per la cronaca, qualche esempio di Taiwanese vero, con le evidenti differenze con il mandarino, lo potete vedere qui di seguito:
這是什麼? Mandarino: Ge sh(dolce) sc(e) m(e)? Taiwanese: Ze si siam mi?
你要去那裡? Mandarino: Ni iao ciu na li? Taiwanese: Li be ki do ui?
台灣有很多好吃的東西. Mandarino: Taiwan io(u) hen duo hao c(dolce) d(e) ton' sci. Taiwanese: Daioan ia ci au zin ze ho ziah e mih ghia.
*Apro qui una parentesi sulla mia personale battaglia sull'alfabeto latino. I simboli dell'alfabeto latino vengono usati dalla maggior parte delle popolazioni del mondo come rappresentazione grafica di fonemi più o meno diversi. Sono quindi, appunto, una mera rappresentazione regolata da convenzioni. Per questo motivo se un italiano legge "A" con /a/, un inglese legge "A" con /eɪ/. E, fino a qui, chissenefrega. TUTTAVIA l'alfabeto latino, rimane, appunto, LATINO. Quindi, secondo il mio punto di vista, nel momento in cui perde il suo utilizzo di rappresentazione grafica di un fonema linguistico particolare DEVE essere letto secondo il suo fonema LATINO, quindi /aː/ per "A". Se, per dirne una puramente *A CASO* sto facendo un esempio parlando in cinese e dico "signor A" e "signor B", ovvero "A先生" e "B先生", quello che dovrei pronunciare, secondo me, è "/aː/先生" e "/beː/先生" perché A e B sono lettere latine e non appartengono al cinese. Fuori contesto, sono solo lettere latine. Per sfiga, invece, nel momento in cui sono decontestualizzate diventano "lettere inglesi" o, peggio, "lettere americane". E non ci sono santi, ma le INSEGNANTI CINESI ti correggono perché dici "/aː/先生" invece di "/eɪ/先生". Detto tra noi, per quanto sia poco confuciano, a me girano di bestia ogni volta.
Dato che il mandarino è una lingua sillabica, tutte le 10.000 parole che conosce un cinese medio adulto vengono, di fatto, composte da circa 400 sole sillabe. Capite subito, quindi, che la stessa sillaba, pace al fatto che può essere pronunciata con toni diversi, può significare, comunque, MOLTE cose. E così pure la combinazione di due sillabe differenti. Per questo motivo il caso di omofonia delle parole è SUPER frequente e la Pappu ha cominciato ad usarlo per fare ridere di gusto i suoi amici.
Ho scoperto infatti che questo modo di fare umorismo è molto comune, addirittura usato in Cina continentale per aggirare la censura su internet di parole giudicate non carine, come il "terribile" 肏你媽 o 操你媽, letteralmente fotti tua madre, sostituito con 草泥馬, che vuole dire alpaca o, il mio preferito in assoluto, una traslitterazione cinese per fuck you, 法克魷, ovvero seppia franco-croata. Questo ha scatenato la creatività di navigatori e businessman e portato alla creazione di storie e la composizione di canzoncine che trattano di questa alpaca che se ne sta nel deserto dei Gobi e persino la vendita di pelouches e gadget. Dei GENI.
"OH! Seppia franco-croata!".
Tornando a me, molte delle battute sono relative al mio nome cinese, 皮保拉, che la mia prima insegnante, pover'anima, mi aveva scelto probabilmente per due motivi: 保拉 è la maniera più comune di traslitterare il mio nome vero (come si vede qui nella wiki) ed è semplice da scrivere e 皮 perché, seppur un ormai poco frequente cognome (ma faceva parte dei 100 più diffusi cognomi nell'antica Cina) ricorda il mio PIttoni.
Insomma... all'apparenza un nome normale. Magari non molto bello da vedere, di certo non un nome scelto da un genitore cinese (perché il carattere 保 è composto da 人 persona e 呆 idiota, ritardato), ma comunque abbastanza normale.
La battuta più scontata è il classico da fine pasto: qualcuno dice 我飽了, sono pieno, e io aggiungo 我...保拉, sono Paola, visto che le due espressioni suonano molto simili. Una freddura da il lupo ululà e il castello ululì, per capirci.
Ma la mia vera perla è ben peggiore.
Ho infatti realizzato che se il mio nome viene letto al contrario (e, per esempio, sul mio timbro ufficiale è scritto al contrario, in quanto tradizionalmente scritto da destra verso sinistra) diventa quasi omofono di 拉包皮, letteralmente tira il prepuzio. Vi lascio immaginare le conseguenti GRASSE risate quando lo faccio presente.
Questi i due minuti finali dei 30 (30!) totali del Festival di Fuochi d'Artificio di Taipei 2009, uno dei momenti più emozionanti della mia vita qui e, di certo, il più bello spettacolo pirotecnico a cui abbia assistito (e, credetemi, ne ho visti TANTI). Il video NON è mio, ma è stato girato da jdwu (utente di youtube), al quale ho allegramente fregato il video data la qualità molto alta, contrariamente al formato francobollo girato dal mio telefono cellulare. Tuttavia, data la sua posizione -panoramica ma MOLTO distante- lui/lei non poteva godere, come me, invece, della MUSICA ORIGINALE DI SOTTOFONDO, che, giuro, era VERAMENTE Funiculì Funiculà per il finale. Ho quindi encodato il suo video con il mio audio spuffo ma originale (mi si sente chiaramente singhiozzare per l'emozione), per farvi apprezzare il più fedelmente possibile questo spettacolo incredibile.
Vediamo. Le assurdità si susseguono come cartine di caramelle gettate sul pavimento. Per fortuna c'è 我在, così tutti possono seguire le mie inutilità in diretta. Ma, nel caso ve ne fosse sfuggita qualcuna.
1. Curry e Pappu al cinema. Scoprono che il film che stanno per vedere è IN RUSSO. Ma non c'è problema. Perché ci sono i sottotitoli in CINESE.
"Александр Васильевич !!!" "亞歷山大" "Анна Тимирёва !!!" "安娜"
[No, i cinesi si rifiutano di tradurre anche i cognomi, che, peraltro, i russi continuano a ripetere per intero]
2. Invitata alla sfilata di Marc Jacobs, che manco sa chi sia, ammette, limite suo, la Pappu riesce a non riconoscere non solo famose star del cinema di altissimo calibro (tipo l'unica artista cinese ad essere stata candidata per un Oscar), ma anche VIP meno noti, ma che LE ERANO GIA' STATI PRESENTATI. Sono il mito di me stessa.
3. La Pappu, visto che già non usa Skype e MSN, ha pensato bene di installarsi anche QQ così potrà NON usare anche quello. Dopo un giorno arriva già il marpionissimo cantonese di 29 anni, che dopo 10 minuti che chattiamo mi dice "davvero sei stata in Italia?" e io "beh, sì, sai... essendo ITALIANA..." e lui "non l'avevo capito! Ma scrivi in cinese!". Ok. O il mio cinese scritto SPACCA o lui è un turborincoglionito. (Io mi gioco la seconda).
4. A 新北投 è iniziata la stagione degli hotsprings. Così il comune ha adibito una metropolitana, fatta ad immagine e somiglianza di un onsen locale, per trasportare i visitatori nei luoghi delle terme. Tutto in finto legno con tanto di tradizionali botti per lavarsi (salvo che queste hanno dentro ultratecnologici televisori LCD).
PECCATO. Peccato che, nel frattempo, il MIO 溫泉 preferito chiuda, per ristrutturazione, per almeno 4 mesi, dopo che "il signor Mario", overo l'omino addetto alla distribuzione delle chiavi e delle cuffie, avendomi presa in simpatia, mi aveva dato coupons per entrare a 100nt invece che 300nt più o meno fino al prossimo MILLENNIO. Ora mi toccherà andare a trovarne un altro altrettanto bellino per sopperire all'astinenza in questi mesi di assenza.
5. Fare delle lasagne con il dolceforno Harbert è possibile. Questa la straordinaria e recente scoperta di alcuni ricercatori che hanno cotto 6 teglie del famoso piatto tradizionale italiano in un fornetto scalda brioches di 25x25x30 cm. Unico inconveniente? Dopo l'ultilizzo il fornetto muore stremato. Pazienza, la cena della famiglia è un successo.
Ho recentemente scoperto che i livelli di surrealtà si intersecano anche tra loro.
E così non bastava passare un pomeriggio a disegnare con Milkman, nipotino & friends, creando storie e usando i mille colori e tele del suo atelier di pittura, cercando di ricostruire forme da lettere dell'alfabeto o componendo fiabe "a più mani". Non bastava che, come 15enni repressi, si finisse a giocare a "obbligo e verità", raccontando esperienze sentimental/sessuali presenti e passate, nonché sfogandoci in un veramente poco confuciano "dimmi tutto quello che non ti piace delle persone presenti". Non bastava che, mentre Milkman si finiva con gusto le bruschette che avevo preparato nella sua cucina scassata ma tradizionale, mi raccontasse dei suoi ultimi libri di poesie e disegni, del dolore delle sue relazioni finite e del suo libro a tematica gay in prossima uscita. E sì, se ve lo state chiedendo, lui disegna tipe con la vagina dentata e storie gay. (O_O). A TAIWAN. No, non bastava. Bisognava ANCHE che scoprissi (causa il fatto che mi pareva strano che uno come lui andasse al concerto dei FLH lo scorso weekend) che è uno degli amici del nostro Jiro-operaio e che si conoscono da quando erano insieme compagni di classe alla scuola d'arte. Eggià.
A volte mi chiedo se i miei sceneggiatori non esistano VERAMENTE.
Ebbene sì. Con gli smalti a meno di un euro e negozi interi pieni di pirlate da attaccarci su, la Pappu si diverte. Un botto. Anche se, di recente, ha dovuto tagliare via tutto causa ristorante.
"Oh Lord, grant me the strength and capacity to change what I can change, and the fortitude to endure what I cannot and the wisdom to know the difference".
Aka. Un taglia-incolla su spicciole riflessioni su trenini, galassie e distanze culinarie.
My vision (from my personal notes - January 2008) The idea is renewing old recepies, making them more suitable for the actual customers. The main points are using new tecnologies with simple products, being influenced from other countries cusines basic techniques and making every single dish something really beautiful to see, not just good to eat, cause eating must be a complete senses experience. Finding a way to express a concept, trasforming the act of cooking in arts and the simple eating in a true experience. From the 10 main points of this philosophy, these are mine: 1.Cooking is a language that allows cooks to express themselves. Cooks create for themselves, although they wish to share their creations with others and hope they will be appreciated. 2. Cooks take risks; they know their suggestions may not be understood. 3.Their creations set out to stimulate all the senses. But the culinary action can also surpasse what is just physical and lead to emotional and intellectual aspects. Diners are not passive. The act of eating requires a specific disposition. 4.The creator relates with other disciplines to achieve the above, also with new technologies. 5. All products have the same gastronomic value. 6. The ideal means of expression is a degustation menu. 7. Cooking is a way of life. The restaurant is not just a business.
Ma è possibile ancora "finding a way to express a concept, trasforming the act of cooking in arts and the simple eating in a true experience" quando, oltre ad avere solo il Dolceforno Harbert, i tuoi fuochi sono tutti altissimi, solo per saltare non per stufare, non hai un microonde, non hai un tritatutto, non hai un mattarello, non hai un minipimer, non hai uno sbattitore elettrico, chiedi "avete XXX" e loro "CERTO!" e poi ti trovi con delle melanzane come queste, con del formaggio rancido, con il sale grosso che sala in maniera assurda, senza prosciutto cotto, senza burro fino alle 4 (e devi preparare tutto per le 6), con l'olio di semi di girasole invece dell'olio d'oliva?
E' possibile con il tuo lavapiatti-commis che parla SOLO cinese e che in questa bella lingua, mentre magari devi velocemente aggiungere qualcosa al tuo piatto, tu debba tenere presente che 糖 (táng) vuole dire zucchero e 湯 (tāng) vuole dire zuppa o brodo, 番茄醬 (fān qié jiàng) vuole dire SIA salsa di pomodoro che **KETCHUP**, 奶油 (nǎi yóu) è la panna mentre 黃油 (huáng yóu) è il burro e -attenzione- salato e dolce (咸 甜) si dicano xián e tián? Senza contare che non puoi dire, tipo, una cosa stupida come "gamberetto" e farti capire senza contesto perché "gamberetto" (蝦) si dice xiā e ci sono almeno 14 parole che si pronunciano esattamente nella stessa maniera, e che poi tu magari la pronunci pure male e allora ce ne sono tipo 100?
E' possibile tenendo presente che i commenti alla tua cucina nazionale di base, niente visioni eh, sono che:
le orecchiette con le cime di rapa non sanno di niente
il ragù di agnello è troppo saporito
l'insalata di pasta non sa di niente
la parmigiana sa troppo di formaggio
la bruschetta è difficile da mangiare e poi "non si potrebbe aggiungere un po' di funghi e mais?"
il pollo in fricassea non ha abbastanza spezie (e tu "e no, non ne ha nessuna... sa, è in fricassea...")
il filetto alla rossini va bene, ma ci andrebbe qualche altra cosa in più
l'amatriciana ha il grasso del maiale che "ai taiwanesi non piace"
la crostata alla nutella sa troppo di cioccolato
e, per finire, il dessert di yogurt e caffé "è acido" (e tu "beh... perché è YOGURT?!")?
E' possibile ancora quando tu cerchi di trovare qualcosa di diverso, qualcosa di inusuale, ma non stavolgente, qualcosa come gli gnocchi, ma poi "sì...beh... però non sarebbero meglio... gli spaghetti?"? E scopri che li ha in menu un solo ristorante italiano, Piattini e Vini, ma si parla di un posto da 1500 nt a persona, quasi 3 volte quello che ci si aspetta di spendere per una cena "all you can eat", quindi con target SUPER fancy che ci sta dentro a mangiare praticamente qualunque cosa solo per dire all'amica del parrucchiere che ha mangiato G'N'OCCI?
O quando pensi che lo gnocco fritto sia una buona idea, ché lo sai che se lo vendessi in un night market c'avresti la fila fino al prossimo decennio, ma poi realizzi che in un "ristorante italiano" la gente non si aspetta il fritto perché "il fritto è tipico cinese"? Come non ci aspetta che tu serva la trippa o la cotoletta alla milanese, perché TROPPO simili alla 大腸麵線 o 大大雞排? E sulla tua proposta di risotto ti viene cristallinamente detto "no, perché il riso lo facciamo meglio noi"? E' possibile quando a 西門町 c'è un posto che propone "solo risotto" e scopri che si limita a condire il riso bianco con il pomodoro o il nero di seppia, ma va bene così, come per noi va bene andare al "ristorante cinese" e mangiare il pollo con bambù e funghi? E un taiwanese non l'ha mai mangiato in vita sua quel pollo con il bambù e funghi.
E' possibile quando qualunque piatto che comprenda la verdura è solo ed esclusivamente visto come contorno, nessun piatto principale, tanto meno la pasta, che, indipendentemente dal sapore, nel momento in cui abbia dentro le verdure e solo quelle "non sa di niente"? Si prendano le orecchiette di cui sopra. I broccoli costano pochissimo, la pasta è economica e a Taiwan piacciono piatti agliati e piccanti. AKA: la pasta con i broccoli è per-fet-ta. E invece. Controlli e nessun, dico NESSUN ristorante italiano o pseudo italiano di Taipei le ha in menu, di livello alto o basso che sia. Perché? Semplicemente perché "per una pasta *italiana* con le verdure nessuno spende dei soldi". Period.
Male.
Non si tratta di gusto, si tratta di quello che ti ASPETTI da un piatto italiano. Ma la cosa grave è. Non che ti aspetti da un VERO piatto italiano, ma di un piatto italiano che troveresti nel TEXAS. Perché QUELLO è ciò che ti aspetti come italiano qui. La margherita è in menu solo ai ristoranti con target fighetti (come il Café Grazie) e comunque nessun Taiwanese spenderebbe 400nt (8 euro) per una cosa che ha SOLO su la mozzarella e il pomodoro. Ed è vero che la carbonara piace. Ma nessuno paga per una carbonara in un ristorante cool, perché la prende a mezzogiorno dal Doctor Pasta e spende 3 euro per il menu a set completo. Come uscire per andare da Sadler ed ordinare un tramezzino con il tonno da 25 euro.
Pensare al di fuori della scatola culinariamente è poco usuale già per noi, ma qui è quasi inimmaginabile, visto che, di principio base, non viene fatto MAI. Non è una questione di gusto, ma solo di cultura. E non sto dicendo che siano conservatori loro più di quanto non lo siamo noi. Si prendano ad esempio i pomodori. A Taiwan sono considerati frutta, si mangiano con la macedonia e si vendono al super nella confezione con lo zucchero. Le salsicce di maiale sono dolci. Nel senso, proprio dolci. Ora si provi ad immaginare lo zio Mario, che arriva a Taiwan e va al "ristorante cinese". E gli portano, tra le altre cose che sanno di coriandolo e zenzero, le salsicce di maiale dolce e i pomodori con la macedonia. Si chiederebbe tutto il tempo "ma dov'è il mio riso alla cantonese?".
Al di là della comprensione con un commis, che può essere superata in due mesi, o la mancanza del minipimer, che può essere comprato, quello che manca è quindi la premessa numero uno. Rimanere fedele alla mia visione culinaria.
MA. La dura realtà è che la vera cucina italiana a Taipei NON VENDE.
Alberto Zambotti è il proprietario del Chianti un ristorante alla moda che serve "piatti italiani". Qui non si sta parlando del Bellini o del Morita (che sono catene giapponesi di ristoranti italiani), ma di un tipo italiano che ha, probabilmente, sposato una taiwanese e deciso di aprire un ristorante. Bene. Il piatto più venduto del Chianti è il "pesto chicken pasta".
Quante volte in vita vostra avete visto del pollo dentro una pasta al pesto? Ecco. Lo chiedi allo Zambotti e lui ti va a rispondere (articolo del Taipei Times):
<<"Chicken is not used much in Italian food," he said, "but Taiwanese really like eating chicken, so we created this dish." He said he tested the dish on Italian friends first, because he insists that he wants all the dishes to stay true to the "spirit of Italian cooking," even if not all the recipes are found in an Italian cookbook.">>
PAM! Il punto è esattamente QUESTO. Ci sono MILIONI di ricette di cucina tradizionale italiana, possibile che per vendere si debba andare a proprorre proprio LA RICETTA CHE NON C'E'? Allora dove rimane l'italianità? CERTO, che si può fare un pesto con il pollo e magari è pure un'idea brillante ed è buonissimo, ma lo si può anche vendere come "proprio tipico italiano" quando, cazzo, tra tutti i milioni di ricette regionali che ci sono nel mio paese, proprio quella è appena stata inventata?
La mia visione di cucina, la cucina che voglio fare, è una rielaborazione di quello che già c'è, non qualcosa di assurdo che non è necessario, tutto quel TROPPO messo lì per stupire o trovare per forza qualcosa di insolito. C'è già un Oldani. Certo, qui non parliamo di alta cucina, parliamo di pollo nel pesto. Ma il punto è che io non voglio aprire un ristorante ITALIANO che, per vendere in questo paese, debba mettere il pollo nel pesto. Altrimenti si apra un ristorante fusion che metta il pollo del pesto, ma, cazzarola, senza venderlo come la ricetta tipica di mia nonna perché lei, il pollo nel pesto, non ce lo metterebbe in un milione di anni.
Poi un giorno.
Poi un giorno saltano fuori i proprietari del Samela, che, non solo è un posto dove io vorrei vivere, non solo è il ristorante DEL drama di Jiro e la D, ma, senza che io ci rischi un centesimo, mi assicurano in lungo e in largo "che no, le persone vanno educate, che VEDRAI che gli facciamo piacere il VERO italiano, così battiamo l'americano che ha aperto un ristorante di bistecconi a 10 minuti da qui ed è sempre pieno".
Poi un giorno, tu ci vuoi credere.
Peccato poi cadere sulle orecchiette con i broccoli.
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Mi ci è voluto un anno per rinunciare ad avere il trenino elettrico. Poi, di colpo, me ne hanno regalato uno. E' stato mio per 6 minuti, ma si sono sbagliati. In realtà, non funziona.
Ho sempre pensato che, nei quattro giorni mensili in cui mi ricordo di essere inequivocabilmente appartenente al genere femminile, al posto di imbottirmi di novalgina per cercare ancora di sembrare un essere umano, mi fosse richiesto di dimostrare la mia per nulla alterata condizione:
gettandomi con il paracadute da un aereo a 10.000 piedi [video]
fare un provino dove mi fanno parlare, recitare, improvvisare e FARE LA RUOTA [video]
fare la lezione di aerobica insieme alle mie amiche [video]
saltare sui banchi di scuola urlando "ho le mestruazioni YAPPIII!!!" [video]
essere un pilota di formula 3 e tuffarmi in mare da 35 metri stando in apnea per 13 minuti [video]
Da quando vivo da questa parte del mondo ho invece realizzato che, non solo non sembra necessario che io "in quei giorni lì" intraprenda con successo la scalata del K2 ad occhi bendati, la traversata del Sahara sul dorso di un cammello zoppo e la maratona di New York con un paio di infradito, ma che io proprio possa comportarmi da agonizzante malata terminale aspettando che il mio uomo, peraltro un BONAZZO DA PAURA, faccia tutto per me.
Sì, signori. Se ve lo state chiedendo. A Taiwan, i testimonial degli assorbenti (rigorosamente ESTERNI, per carità) sono UOMINI.
Che cazzarola ne saprà poi un uomo della qualità di un pannolino, non ne ho la più pallida idea. Quello che è certo è che viene dato per scontato che lui, amico o fidanzato che sia, mi aiuti in questo mio insostenibilmente difficile momento. Anche andandomi a comprare tutto il campionario disponibile (compresa la versione da *48* centimetri -giuro-) nella più vicina profumeria:
Se ora i lettori uomini stanno pensando "beh, cara, tira più un pelo di fig..." i pubblicitari di Taiwan hanno già pensato a darvi una risposta: non ci sperate neanche che *poi* ve la smolli. ANZI. Dopo il sonoro due di picche, con l'orgoglio sotto i piedi ma un magico sorriso sulle labbra, scatterete sull'attenti andando a compiere il vostro dovere mensile.
Questo è quanto ci vuole per una persona *senza assicurazione sanitaria* e *senza avere prenotato la visita*, per eseguire: l'esame della vista, l'esame del sangue, la radiografia ai polmoni, la misurazione della statura e del peso, le malattie pregresse, la temperatura corporea e la pressione, nonché la compilazione di un numero notevole di moduli e moduletti.
I due mondi non posso coesistere. Sono parti di vite diverse e distanti. L'uno esclude l'altro. Oggetti, mura, luci diventano un taglia e incolla temporale. Qui e lì. (Affittare nuovamente questa casa è stata la più grande idea che abbia mai avuto).
Ok. Random facts. Senza revisione, per una volta, che tanto cosa mi frega onestamente? E sì, anche se non vi sembra, on topic qui.
A volte mi sento uno di quegli ABC che sanno parlare il cinese, ma non hanno la più pallida idea di come scriverlo. No, non con il cinese (con quello vale esattamente il viceversa), ma con l'inglese. Anzi, con l'americano, visto che mi hanno recentemente fatto notare che parlo con un FORTISSIMO accento da repubblicana di ceto medio-basso. (REPUBBLICANA? WTF?!). Unfortunately, quando si tratta di scrivere it's completely another thing. And I'm galaxies -galaxies- far far away from the fluency that I have when I speak or, even, dream. Come on, guys, I can also make some pretty good funny JOKES with this frakkin' language. Ma non lo so scrivere. Period. Non correttamente almeno. Insomma. A Spelling bee avrei dei seri problemi con "banana" [cit.]. E questo è male perché, visto che io bloggo e non vloggo (e il Grande Demone Celeste un giorno mi punirà per questo uso criminale dell'italiano da bimbaminkia), sarebbe carino potere rendere partecipe delle mie cazzate tutti i miei amici -ai quali, peraltro, non fregherebbe una beata fava, ma queste sono quisquilie e pinzillacchere- che di italiano capiscono solo "pizza" e "ciao". E poi si sa che io ho manie di onnipotenza. E farmi leggere da, tipo, TUTTO L'UNIVERSO (visto che, risaputamente, in TUTTO L'UNIVERSO si parla inglese) appagherebbe il mio Ego -in maiuscolo-. Non poco. E vorrei scrivere pure in modo corretto. Intendo. Usando un BUON inglese. O americano. Whatever. Potato potahto, tomato tomahto. Insomma, sapere come dire "quisquilie e pinzillacchere". Impossibile e frustrante.
Mi sono accorta che le persone mi deludono. Cioè. Non alcune persone mi deludono. Mi deludono proprio LE PERSONE. Come impostano i loro microsistemi sociali. Ok, tenermi lontana dall'umanità tutta per non farmi venire la bile a zampogna, non è esattamente una soluzione possibile. Ma, diciamo, che recentemente -e oggi in particolare- mi sono resa conto che più mi allontano da alcune perverse dinamiche da riunione di condominio e più sto bene. Fortuna, per non essere fraintesa da chi ha fisicamente trascorso la giornata con me, che poi esiste gente con la quale posso passare anche un paio d'ore senza che si creino problemi assurdi e, per l'appunto, in grado di farmi dimenticare che, in maniera generica, l'umanità mi delude sempre. E voglio fare notare che questo rant non è una versione emo di "il mondo mi odia" o "odio il mondo" o "odio tutti" o "tutti mi odiano". No. C'è più rassegnazione che incazzatura. C'è delusione, disillusione, tristezza, forse. Non lo so. Pretty much a mess. Oh. I must remember how to say this. Wait. 世界全亂啦. 別煩我. 真的. 我無所謂. 隨便你們想要的. 我真的無所謂啦.
Ho notato che i tre più incredibili, geniali, imbecilli e seguiti videobloggatori (ok, ci rinuncio) di youtube (1 . 2 . 3) sono americani/australiani di origine asiatica. Che il fatto, povere anime, di venire probabilmente sfottuti fin dalla terza asilo come chink abbia affinato loro il senso dell'ironia? Oppure la verità è che l'asiatico è hot? Non ne ho la più pallida idea, ma continuerò a seguirli insieme agli altri milioni (!) di subscribers.
Oggi Teresa mi ha resa felice. E DI BRUTTO. Per il messaggio in sé, per quello che il messaggio diceva e per il fatto che abbia voluto condividere in diretta. CON ME. Io amo la D. Teresa ama la D. E la D, AMA. Ecco.
L'altro giorno ero da Feltrinelli per cercare un libro di storia e, visto che ero in anticipo per un appuntamento, mi sono messa a girovagare per la libreria. Ho visto che la sezione "narrativa di viaggio" era abbastanza fornita (quasi due scaffali grandi) e c'erano veramente resoconti da tutte le parti del mondo, anche quelle difficilmente posizionabili sull'atlante. Sulla Cina, neanche a dirvelo, c'erano almeno 20 libri diversi, dai comici ai romantici, dai nostalgici ai politici. Sul Giappone, un'intera sezione. E sì, intendo, tutti reportage di viaggio, non volumi economici o saggi. Quindi, anche spronata dalla recente versione in italiano (!) della guida turistica del National Geographic, una assoluta novità nel campo editoriale che, fino all'anno scorso, sotto la lettera "T" prevedeva solo vademecum dettagliati su Tunisia Turchia Tobago Tanzania Thailandia Tasmania e Turkmenistan -con tutto il rispetto per gli, immagino, bellissimi Tasmania e Turkmenistan-, mi avvicino al punto informazioni e chiedo se nella sezione "narrativa di viaggio" ci fosse qualche libro su Taiwan. Mi ricordo che, l'utima volta che ho chiesto qualcosa in una libreria Feltrinelli, è stato quando, qualche anno fa, chiesi se avevano il dvd di Calda Emozione, sentendomi rispondere, con derisione mista ad imbarazzo, "noi quelle cose non le teniamo". Poco importa che io gli avessi poi spiegato che Calda emozione era lo sfortunato titolo italiano di White Palace, un normalissimo -e peraltro bel- film del '90 con Susan Sarandon e James Spader. Sfortunatamente per me, anche questa volta, i ben due commessi al banchetto informazioni si sono guardati in faccia con una compatita aria disgustata dicendomi "TAIWAN? No, GUARDI, di certo non c'è nessuna 'narrativa di viaggio' su TAIWAN". E notate che "TAIWAN" e "GUARDI" vanno detti con una nota di lieve e snobistico raccapriccio, come a prendere le distanze da me, la pazza freak che può chiedere una cosa tanto STUPIDA come un libro del genere. Suvvia, che idee! Che assurdità può essere che qualcuno voglia scrivere ed ancora di più leggere un libro che parli di un viaggio a Taiwan. Che sciocchezza! Quella finta sorpresa indignata da società bene. Avete presente? Come quando, nel Paese delle Meraviglie, Alice descrive le cose come le conosce e tutti hanno questo atteggiamento di superiorità classista nei suoi confronti, come a dirle, con compatimento ma tu non sai davvero nulla, Alice!. E tu, Alice, sei educata e te lo lasci dire, ma, in fondo, no, accidenti, tu l'hai sempre visto andare avanti in un altro modo, il mondo. Perché queste strane persone ti dicono che non ne capisci nulla? E' frustrante. Per la cronaca, alla fine e come benservito, mi hanno aggiunto "ma può provare alla Feltrinelli Internazionale. Magari in inglese c'è". Evvabbé. E mentre me lo dicevano, io dentro di me pensavo che, beh, a me sarebbe proprio piaciuto scriverlo, un libro su Taiwan. E, alla faccia loro, mi sarebbe piaciuto scriverlo in italiano e con parole come quisquilie e pinzillacchere e farlo così BENE da essere ANCHE tradotto in inglese. E che a me, cazzarola, sarebbe soprattutto piaciuto LEGGERLO.
Il biscotto della fortuna diceva: "Ti piacciono le sfide, e dai il meglio quando sfidi te stesso."
Ps. For the record. Anche su amazon e in inglese, non c'è molto da stare allegri per quanto riguarda i libri pubblicati su Formosa. Andiamo da "Travels in Taiwan" di Gary Heath, un resoconto sulle scalate alle montagne dell'isola (ok, boooooring) a "Not SARS Just SEX - Life in Taipei during SARS" di Gits Ferrari (il peggiore titolo di libro EVER) e "Culture and Customs of Taiwan" di Gary Marvin Davison e Barbara Reed (serio, ma di certo il più appetibile del gruppo, nonostante si avvicini troppo al saggio e il mio punto era trovare "narrativa di viaggio"). Ancora una volta si salva la rete, con i già citati "David on Formosa", "The Daily Bubble Tea", "Cap sur Taiwan", "Six Trains, Two Boats, One Adventure" e altri 150mila blog di qualità varia.
Ma. Forse poi era amore davvero. Ma. Chissenefrega.
Sono passata dall'essere talkative al conversational passando dal passionate. Se riesco ad arrivare all'enthusiastic avrò portato a casa un risultato notevole.
Comunque.
Anche se non leggono e non potrebbero neanche, visto che scrivo in italiano, ringrazio per l'eccezionale serata la PerfettaFanFan, 超帥James, il piccolo Quark (che poi è Mirko) e 立遠 aka Lenny, che tre mesi a Londra hanno trasformato dal "taiwanese che quasi non lo noti neanche" al "dandy persino sotto alcuni aspetti figo".
In particolare ho avuto quasi un momento di commozione quando ho realizzato che Lenny è l'unico autoctono che sa cosa siano il SARCASMO e l'IRONIA e quindi, se io mi dimentico di NON usarli, NON mi guarda con occhi a palla chiedendomi "DAVVERO? 真的嗎?". Lo ringrazio soprattutto per avere condiviso con me l'immagine della Pappu che dice qualcosa, nessuno ne coglie l'ironia e l'iconografico corvo le passa sulla testa, nonché la rivelazione del probabile side comment mentre la Pappu è il bagno: "ma tu capisci perché pensa di essere simpatica? Bah... io no". Quelli della Sarcasm Society mi farebbero testimonial onoraria per la brillante conversazione di stasera.
E comunque tutto ciò mi ha fatto scoprire che nel Regno Unito il sarcasmo è talmente importante che, nei sottotitoli per i non udenti, un (!) viene messo prima della frase se questa è detta in tono sarcastico o ironico. Li amo.
Volevo raccontarvi della sciùra Maria che, al night market di 士林, mi regala sempre un piattino extra di mochi (<- questo è giapponese, eh! "餅") al forno. Anche se ne compro soltanto uno. Volevo raccontarvi che stasera mi ha pure dato la zuppa di 紅豆 (fagioli rossi) e anche il 綠茶 (the verde) da portare a casa. Volevo raccontarvi che, preoccupatissima che non avessi il microonde, mi ha salutato dicendo "e ricordati che puoi chiedere di scaldarla in un qualunque 7-Eleven". E sì. Potrei davvero entrare in un minimarket alle 4 di notte e chiedere di scaldarmi la zuppa della sciùra Maria.
Ma, sono TROPPO stanca per raccontarvi tutto per bene. Quindi. Abbiate pazienza. E beccatevi il Chun's mode.
Al colloquio, il mio teorico futuro capo, un francese che vive qui da secoli, ad un certo punto mi dice: "io però ti avverto: che c'è una conseguenza piuttosto grave nello scegliere di vivere provvisoriamente a Taiwan" e io "e sarebbe?" e lui "che decidi di stare qui con un contratto di 12 mesi. E poi finisci che ci rimani 20 anni".
Eh. Come se non lo sapessi. Io avevo previsto tre mesi. Ed è quasi un anno.
Ma, dai. Come si fa a resistere ad un paese che ha 15 riviste diverse sui tagli di capelli da uomo? E svariate dedicate a come decorare le proprie unghie o telefoni? O interi espositori a parete di SOLE MINE? E cosa dire di un intero *QUARTIERE* che vende solo ed esclusivamente cose inutili, come i pendagli del cellulare o gli specchietti da borsetta? O la carta igienica colorata, dentro le scatole in latta, come il Grand Marnier? Dove i bancomat sono rosa e c'è una simpatica famiglia di maialini che balla davanti allo schermo mentre voi state prelevando?
Cioè. Di fronte a tutto questo, uno è completamente impotente. Quindi capiteci.
Ok. *SEMBRA* che mi abbiano assunta, con permesso di lavoro, ad iniziare da settembre. E' talmente incredibile, che credo che succederà sicuramente qualcosa per non renderlo possibile. Mah.
Per il momento faccio finta di niente e scorro i fotogrammi di un anno.
Il prezzo per una potenziale intera giornata a mollo è 300nt, ovvero circa 6,50 euro, onesto se si considera che, nelle terme in stile giapponese dove va la Pappu, a disposizione ci sono 4 diverse vasche termali, la sauna, il bagno turco e una carinissima zona relax. Possibili anche differenti generi di massaggi, più o meno localizzati, a prezzi ridicoli quali 15 e 20 euro per, minimo, 40 minuti di totale salutare sofferenza.
Stasera ho provato di frodissimo a fare qualche foto, per documentare anche il DENTRO dell'onsen. Neanche a dirvi che la qualità è indecente e che, avendo dovuto aspettare che andassero via quasi tutte le sciure Pine che di solito mi fanno compagnia (la clientela non è proprio giovanissima, eh), il posto sembra particolarmente buio. Ma spero che servano comunque a rendere l'idea. Anche del fatto che la Pappu non può più negare di possedere *qualunque* cosa di colore ROSA. Asciugamano e fascia per capelli di spugna, entrambi di Hello Kitty, compresi.
Bonus? NATURALMENTE è stato il set di una puntata di Miss no Good. Ma cosa a Taipei, non lo è stato almeno una volta? Il segreto è essere geek abbastanza da ricordarsi quale drama.
Sai di avere vissuto troppo tempo a Taiwan quando: [aka le mie 110 personali versioni dell'ormai famosa lista degli expats]
dici 家樂福 invece di Carrefour e 麥當勞 invece di McDonald's
quando vai al KTV hanno il tuo nome registrato nel database
pensi seriamente che sia più pratico guidare uno scooter al posto di una macchina
se qualcuno *non* ti osserva tu ti chiedi come mai
pensi che 8 euro per una *cena* al ristorante siano decisamente TROPPI a meno di non essere in un "paghi e mangi finché vuoi"
a 20 gradi senti freddo
smetti di coniugare i verbi
pensi che gli articoli non siano più una parte importante della frase
(in pratica) il tuo italiano fa completamente schifo
(in compenso) parli, pensi e sogni in inglese con smaccato accento taiwanese
anche quando parli in inglese, usi le congiunzioni in cinese
non fai più caso al fatto che nella scuola elementare di fronte a casa tua, durante la lezione di musica, cantino le canzoni di Wang Leehom
hai smesso di stupirti per il fatto i testimonials delle pubblicità degli assorbenti siano uomini
non associ Taiwan alla Cina più di quanto tu possa associare la Norvegia alla Turchia
i petardi alle 3 del mattino non ti svegliano più
non ti capaciti come prima potessi vivere senza asciugatore dovendo quindi stirare i vestiti
i tuoi famigliari smettono di chiederti quando tornerai
conosci quale posto fa i migliori noodles al manzo alle 4 del mattino
reputi che le 18.00 siano un orario perfetto per cenare (salvo poi avere qualunque tipo di porcata in seguito, ma etichettandola come "snack")
i taiwanesi ti fermano per la strada chiedendoti indicazioni e tu sai come aiutarli
ti ricordi i numeri delle statali
le forchette ti sembrano una cosa strana
hai visto film in thailandese/giapponese/koreano con i sottotitoli in cinese
al cinema
ti scopri ad osservare gli altri stranieri
sei andato talmente tante volte all'aeroporto a prendere i tuoi amici che pensi che potrebbero fare una tessera abbonamento GOLD per farti pagare di meno il viaggio
non trovi nulla di speciale nel fatto che il tuo frigo sia costantemente vuoto
la domenica a 西門町 non noti più di quale star mandopop ci sia la presentazione e anche dei tuoi cantanti preferiti pensi "ci andrò la prossima volta"
ti sei rassegnata ad usare gli OB
possiedi almeno un cellulare sony ericsson
quando fai le gite fuori porta con i tuoi amici taiwanesi di solito sei quello che guida
più della metà dei tuoi vestiti sono comprati a 五分埔
lasci la borsa (aperta) al tuo posto quando vai in bagno in un qualunque ristorante (e, naturalmente, sei lì da solo)
pregare in un tempio per trovare l'uomo della tua vita ti sembra la cosa migliore da fare
sei stato sull'isola in più posti di tutti i taiwanesi che conosci
sei sotto contratto con almeno una agenzia di modelli
non dubiti mai della buona fede del tuo prossimo
le poche vacanze che hai, le hai trascorse girando per l'isola
e se era lo spring break tu eri nel Kending
quelli che consideravi "hot-pants" ora sono normali pantaloncini da donna
reputi che 10 minuti a piedi per un tuo qualunque amico taiwanese siano "troppo lontano" e scegli di accompagnarlo con il bus.
sai cosa sia una tempesta di tuoni
consideri l'aeroporto di Taoyuan "l'aeroporto di casa mia"
ti sei arreso al vivere al sesto piano senza ascensore
puoi disossare in 5 secondi un pezzo di pollo in bocca, sembrando ancora una persona raffinata
la tua frase più comune non è più 我聽不懂
hai sempre in borsa delle calze extra
il tofu puzzolente non ti sembra poi così tanto puzzolente
pensi che, in fondo, la tua vita senza KTV sarebbe davvero triste
pensi che, in fondo, la tua vita senza bubble tea sarebbe davvero triste
trovi sia normale fare una coda di 25 minuti per un panino al pepe
consideri scontato che, mentre vedi un drama, ci siano le interruzioni pubblicitarie
ti scopri a dire, davanti ad un nuovo centro commerciale, "pensa che prima qui c'era un parcheggio"
apri le riviste dalla quarta di copertina
信義 è il tuo antidepressivo preferito
se hai sete, sai che potrai scegliere tra circa 100 combinazioni di sbeveroni diversi
possiedi un sacchetto personalizzato per portarti in giro gli sbeveroni
sorpassi sulla destra e non ci trovi nulla di strano
se sei di fretta pensi sempre di potere mangiare per strada un onigiri del 7-11 bevendo l'oolong tea
le cameriere dell'hot pot vicino a casa tua ti chiedono se vuoi "il solito"
non noti più il figo astrale che ti sta servendo da bere perché è una "faccia comune"
credi che accedere ad internet con il tuo cellulare per controllare gli orari del film che stai per andare a vedere mentre sei nella carrozza della metropolitana sia una cosa perfettamente normale
ti scopri a leggere i sottotitoli in cinese quando guardi un film in americano e non hai capito qualcosa
ti ricordi i numeri dei canali a memoria. tutti e 113
il 99% delle cose che possiedi è rosa
le tue unghie sono più lunghe di due centimetri e hanno delle perline incollate sopra
aiuti i taxisti a trovare la strada per andare praticamente ovunque
ti accorgi che Brad Pitt e tutti gli attori occidentali hanno un naso ENORME
tra una cosa pucciosa e una normale scegli sempre quella pucciosa
sai i passaggi dell'omino della spazzatura di tutte le vie della tua zona
ti asciughi i capelli in soggiorno perché in bagno hai appena fatto la doccia
canticchi le canzoni della radio quando sei su un taxi
hai spaccato almeno tre diversi ombrelli
non pensi neanche lontanamente di entrare in una qualunque casa con le scarpe
sei stufo di andare a Miaoli nei weekend
non sei mai stufo di andare a Danshuei nei weekend
hai dei biglietti da visita con il tuo indirizzo di Taiwan stampato sopra
pensi che andare in posta alle sette di sera sia normale
pensi che le "carte forno" per asciugare la pelle grassa siano davvero utili. E ne hai un pacco nella borsa, insieme alle salviettine umidificate di Hello Kitty
rinunci a capire come tanta polvere possa essersi accumulata in un giorno soltanto sulla mensola dietro il letto
puoi elencare più di due dozzine di snacks dei night market
in qualunque posto tu sia sai come trovare un autobus che ti porti vicino a casa
pensi che gli scarafaggi siano in fondo degli insetti qualunque, solo grossi 4 centimetri
ed immortali
possiedi un piegaciglia
sai esattamente dove comprare *qualunque cosa*
quando vai al cinema, ti porti un golfino di riserva
tutti i negozianti del tuo quartiere ti salutano quando ti vedono
hai dei ricordi di un posto a Taiwan che hanno già demolito
non pensi sia strano che la domenica i negozi siano tutti aperti e che l'80% lo sia 24/7
hai visto più di una puntata di Sponge Bob in cinese
quando, tornando da un viaggio, vedi i palazzoni di 三峽, sai che stai veramente quasi a casa
sei finito almeno una volta sul giornale
hai preso un taxi con più di sei persone
qualcuno ti augura "buona pasqua" e tu ti ricordi che è pasqua
conosci le regolamentazioni per il visto meglio degli impiegati dell'ufficio dell'immigrazione
non riesci a dire nessun numero senza il relativo gesto con la mano
specialmente il numero sei
sei stato più di una volta in imbarazzo per il comportamento di *altri* occidentali
quando qualcuno non capisce una parola straniera gliela scrivi in bopomofo
la metà dei componenti tecnologici che possiedi hanno il cinese come lingua di default
la tua colazione è a base di latte di soia e tramezzino all'uovo
quando vai da daiso japan o hands o qualunque altro posto che vende cazzate, esci contento dopo avere comprato 500nt di cose che, al momento, ti sembrano assolutamente indispensabili per la tua vita. ma che, cinque minuti prima, non sapevi neanche che esistessero.
la tua torta di compleanno preferita è una zuppa alcoolica di riso
pensi ai tifoni come giornate di vacanza extra
smetti di pensare ai toni quando parli cinese
non usi più il sarcasmo, tanto non lo capirebbe nessuno
non esci mai senza il tuo ombrello
fai la tua lista personalizzata del "Sai di avere vissuto troppo tempo a Taiwan quando"
non puoi pensare a nessuna ragione plausibile per andare via
心情好 心情壞 怎麼開始 怎麼辦 你有的不爽 讓我來分擔 Everything will be alright. Tomorrow will be fine. 太陽依然燦爛 (Hey) 地球繼續轉 Everything will be alright. Tomorrow will be fine. 有我的陪伴 你再也不孤單
心情好 心情壞 怎麼開始 怎麼辦 你有的不爽 讓我來分擔 Everything will be alright. Tomorrow will be fine. 太陽依然燦爛 地球繼續轉 Everything will be alright. Tomorrow will be fine. 有我的陪伴 一起終結孤單
Insomma. Se uno vuole fare il figo, i capelli sono importanti, cazzo. Non è che puoi venirmi qui e pretendere di fare l'idol, se hai un armadillo morto sulla testa. Quindi i pensieri PROFONDI della Pappu, mentre fa zapping in tv, sono:
Mike 'pisellone' He con le forcine da sciura Pina è una cosa che non si può tollerare. (Devil Beside Me sul canale 40)
Chun -doppiato- ha una cofana indecente. Se volevano esagerare per contrastare la barba da pomeriggio di Ariel 'baffo Moretti' Lin, hanno miseramente fallito nell'intento. Lei rimane più pelosa di BaffElla e sulla testa del Brunei sembra essersi schiantato un procione. (Tokyo Princess sul canale 41)
L'hair stylist di Ken merita la galera. A vita. (I wish to see you again sul canale 12)
L'omino con i capelli arancioni ha VERAMENTE i capelli arancioni. (Meteor Garden in versione koreana sul canale 10)
Detto questo e che, peraltro, necessita di una smart card *GOLD* in possesso di pochissimi, vi lascio con altre foto del mio cielo.
E. Non cercherò di riassumervi il motivo per cui so come si dice "E.N.O.R.M.E SCARAFAGGIO NELLA MIA STANZA D'ALBERGO" in cinese. (Ma potete usare facilmente l'immaginazione). E. Neanche tenterò di raccontarvi il conseguente fulmineo trasloco (vatti a fidare degli alberghi che *non* sono i pulitissimi ed economici love hotels che ti sei scelta da sola -tsé-) e la dormita sul pavimento di casa di Leilani con l'aria condizionata a 12 sotto lo zero. E. Sebbene varrebbe la pena di soffermarmi sulla discussione di 4 ore sul nuovo assetto politico-economico asiatico fatta con la mitica coppia LUI tigre-leone LEI drago-ariete (e non aggiungo altro -meravigliosi-), quello che mi rimarrà veramente di questi due giorni a 新竹 è. CALVIN=SID. Cioè. GRAZIE.
Gente. E' come lottare contro i mulini a vento. Un giorno posto 6 foto e lo stesso ne scatto 25. Non ce la farò mai. ... 好啦!加油!加油! Inauguriamo una nuova serie di foto random fatte con il cellulare, và.
Come ho detto a qualcuno qualche tempo fa, scopri che STAI ALLE COZZE quando ti rendi conto che, guardando il film di Stargate, per capire le battute in finto egiziano antico, GUARDI I SOTTOTITOLI IN CINESE.
E anche.
Vedendo la peraltro BELLISSIMA VERSIONE in Imax 3D di Monsters vs Aliens, ti accorgi che anche i sottotitoli in CINESE sono in 3D.
Che il Giro fosse segretamente un testimonial della Wella, io l'avevo sempre sospettato. E posso anche passare sopra alle maschere ultra-sbiancanti del Ferso.
MA I SALI DA BAGNO DI ALAIN NO. *NO*. Almeno lui era n'omo che c'ha da puzzà.
Ci sono 18enni che il sabato vanno a fare lo struscio in centro, sfoggiando l'ultimo modello di cellulare e la cinturina D&G. Ce ne sono altri che, sprofondati nel proprio divano, si sfidano alla PS3, avvalendosi di articolate tecniche di digitazione multipla ignote ai nati prima del 1980.
E poi ci sono quelli che vanno sui monti. A raccogliere le calle.
Non riuscirò a descrivere la gentilezza della tipa che chiama il suo capo per farti venire a prendere in macchina e portarti nel perfetto onsen giapponese sperso tra le montagne e tu che non dubiti per un solo picosecondo che le cose non siano esattamente come appaiono, la piscina termale incastonata tra rocce e cascate, il pesce che ti si scioglie in bocca insieme al foie gras, la stanza della pensione che sembra uscita da un drama, la vasca da bagno grande come casa tua e la tv con lo schermo ultrapiatto che l'accendi e c'è il video di Tank di Hanakimi. Con Chun. Non riuscirò a descrivere le tue amiche che giocano a Go e bevono aceto, mentre tu ti lanci in ardite conversazioni linguistiche e ti finisci la tua speciale hot pot alla tapioca e latte. E "perché nella pignatta il caldo ti schiatta" non riuscirò nemmeno a descrivere cosa voglia dire scegliere un pesce di due chili mentre ti guarda, ignaro del suo destino, con i suoi occhioni sberluccicosi, e decidere di mangiarlo metà in zuppa e metà lessato con le verdurine. Non riuscirò a descrivere i fiori nei capelli, il tramonto, il sigaro, il cibo, Malasun, il vecchio Mao, i fidanzati della Elly, rossino, camicino, spiedino, righino, cappellino, tartarughino asiatico, fiorellino, (...) e i surfisti tutti. Infine non riuscirò a descrivere quanto sia stato speciale condividere 10 giorni e 1400 chilomentri con la Ellina, che si è sparata 25 ore di volo solo per venirmi a trovare.
Quindi, al solito. Accontentatevi di quello che vi racconterà la mia Chloe.
Come al solito non ho tantissimo tempo per commentarvi questa assurda gita a 六福村. Ma spero che le crappissime foto fatte con il mio cellulare bastino a fare capire che.
Meglio non andare a Gardaland con una band metal se si vuole salvaguardare la propria sanità mentale.
Stasera discutevo con alcuni amici sul fatto che i miei 6 mesi per la ricerca dell'anima gemella stanno quasi per scadere e che il Matchmaker, divinità superpregata qui in città, che promette di trovarvi la dolce metà in, appunto, meno di 180 giorni, nel mio caso sia in completo stallo. Attardandomi a discutere di questo ed altro in un locale fighetto del centro, passata ormai da tempo l'ora dell'ultima metropolitana, mi prendo il mio taxi all'alba delle 3 e faccio per tornare a casa. Ma sembra che la vita della Pappu in quel di Taipei NON POSSA essere che oltre il limite del credibile. Ormai ho smesso anche di cercare la telecamera nascosta. Così, giunta sulla porta di casa, scopro che un tizio FIGHISSIMO giace, a pelle di leone, praticamente morto, davanti all'ingresso. Punti drama? 100 milioni. Capisco anche che il suddetto non è un ubriaco homeless qualunque che sta per schiattare davanti alla mia porta, ma è il mio vicino di casa. Sì, quello, per intenderci, che io SENTO ANCHE QUANDO SI RIGIRA NEL LETTO. Mentre lui sbiascica frasi sconnesse in inglese e io guardo la scena cercando, a stento, di trattenermi dal ridere per l'assurda situazione, compare un altro tizio, dal fisco superpalestrato e MEZZO NUDO (n-o-n-s-c-h-e-r-z-o) che se lo carica in spalla e lo deposita tipo sacco morto in casa sua, dove adesso giace emettendo suoni che neanche in "L'Esorcista" e parlando di assurdità varie, che la Pappu, grazie ai muri inesistenti, riesce comunque a sentire benissimo.
Argh. Il tempo passa e i post mi si accumulano. E adesso, a ben vedere, dovrei ripassare i miei 48 vocaboli nuovi per il test di domani, invece di essere qui a scrivere. Comunque.
Jiro è il vero fil rouge del mio girovagare. Tanto che poi il Demone Celeste mi premia con i famosi "momenti indimenticabili". Come quello di stare DENTRO ad un drama.
Lo so che a non fare altro che parlare bene di questo paese o questa città, alla fine sembra che i miei post qui siano un po' tutti uguali. Ma è che, nonostante i sette mesi trascorsi, quest'ALTRA GALASSIA in cui vivo, mi stupisce ancora quotidianamente.
Già l'altro giorno ero andata a fare il permesso di guida taiwanese.
E. 1. Alla motorizzazione fanno orario continuato e il tempo massimo d'attesa è 5 minuti. 2. Il permesso viene rilasciato il giorno stesso, registrato, attivo e anche incollato con la colla Pritt sulla tua patente internazionale dalla ligiaimpiegata. 3. Il permesso è completamente e assolutamente GRATUITO, niente tasse, tassine, bolli e bollini. 4. La ligiaimpiegata, dato che non sa una cippa di inglese, ma ancora di meno di italiano, povera gioia, spende 30 minuti buoni per cercare di capire come accidenti leggere la tua patente originaria, che, oltre ad essere un pezzo di similstoffa ROSA che risale a 14 anni fa e che quindi è INDECENTE, è anche scritto interamente in italiano. E dopo i suddetti 30 minuti, invece di imprecare come un camallo genovese per 'sta cazzo di straniera che maledizione vuole avere il permesso di guida di Taiwan e io che dovevo andare in pausa pranzo, ti sorride a 32 denti salutandoti con un "fai buon viaggio e buona permanenza a Taiwan".
Sbonk. Ma, anche.
Lo scorso aprile, avevo fatto decorare Alan, il mio traduttore elettronico, con degli strass Swarovski in un simpatico negozietto vicino alla stazione centrale. Dato che la settimana scorsa, dopo QUASI UN ANNO di duro utilizzo -e dentro e fuori e dentro e fuori dalla custodia-, se ne erano staccati due su, tipo, un centinaio, mi decido a riportarlo allo shop per farmeli incollare nuovamente. Entro, tiro fuori il traduttore, chiedo se mi può rimettere gli strass mancanti ("non c'è problema in 10 minuti è pronto"), faccio per pagare e la signorina, con sguardo tra lo sperso e l'imbarazzato, mi dice "MA NON DEVE PAGARE!". Io la fisso con due occhi a pesce e lei "mi ricordo che questo lavoro è mio. Quindi, naturalmente, se si sono staccati, non li deve ripagare". Naturalmente. Io rimango con i miei occhi a pesce. Pace a ricordarsi di me, visto che ci sono in tutto 5 occidentali in questa buffa nazione, pace ricordarsi del lavoro suo, visto che l'altra volta ci avevamo messo un secolo per cercare di capirci (la miss parla rigorosamente SOLO cinese). Ma in UN ANNO, CAZZAROLA, l'avrei potuto usare come grattuggia del grana padano il mio traduttore con gli strass Swarovski, eh! Ma, no. Niente. Non si è fatta pagare.
Poi finisce che io mi intenerisco, voglio spendere dei soldi lo stesso e far girare l'economia, e mi compro un lettore mp4 da 8Gb che legge anche patate e zucchine scaricate direttamente da youtube senza nessun tipo di encoding, per l'assurda cifra di 50 euro. E lo chiamo Shin.
Mi è mancata la -mitica- casellina "SPERO PER". Mi è mancato non avere la scheda di Ale, della mamma e della Shari. Anche se alla fine vincevano sempre loro. Mi è mancato stare sul divano di casa di mia madre e cercare di non addormentarmi durante le pause pubblicità. Mi è mancata lei che mi dice "allora chi ha vinto?" alle 6.30 di mattina, appena alzata dal letto.
Mi è mancato non vederli in diretta. Per la seconda volta dal 1991.
Ma la domanda finale e più importante è. Per far leggere il gobbo alla Loren, hanno messo dei cartelli delle dimensioni del Taipei 101?
Io esco il venerdì sera per andare nella zona figa, dopo essermi sparata il pomeriggio al KTV, e in uno dei locali dove vado, alla chiacchiera con gli amici che fumano fuori, tra gli altri BONI, mi imbatto in ALAN (Kuo). Capitemi.
IO AMO LA MIA CITTA'.
[Nota a margine. Forse il mondo HA ANCORA UNA SPERANZA. Yay.]
Vediamo. Ma sul blog di Taiwan e' valido scrivere un post su Hong Kong? Beh, direi di si', visto che citero' casa almeno un migliaio di volte. Quindi, eccoci.
Hong Kong. WOOOOW. [Vista dalla terrazza del mio albergo]
Non so neanche da dove cominciare. Esattamente come la citta' stessa. Dove comincia? Dove finisce? Tutto questo incrociarsi di vie e stradine e salite e discese. E' la citta' piu' TRIDIMENSIONALE che io abbia mai visto.
Come in Alice nel Paese delle Meraviglie. "Per di qua". "Un po' in su'". "Anche di qui". E c'e' anche la risata del Gatto del Cheshire, a volere vedere. Perche' qui la Luna non e' a culla, come la osserviamo noi in Italia. Ma proprio a sorriso di Stregatto.
Comunque. Dicevo.
Per sfruttare lo spazio CHE NON C'E', le strade, piccolissime, si accavallano l'una sull'altra, facendo curve da ottovolante, contorcendosi tra i palazzi altissimi ed arrapicandosi con pendenze incredibili. E, calcolando che qui guidano dalla parte sbagliata, vi lascio immaginare lo sbocco.
Per evitare che i poveri cittadini finiscano la loro vita con dei polpacci da Pantegana Bionda (cit.), la maggior parte delle strade non e' fornita di marciapiedi, ma di un ulteriore dedalo di scale mobili e passaggi aerei. Insomma.
Sembra di stare a Bespin.
Gli abitanti, placidi nei loro appartamenti in stile, non sembrano preoccuparsi del fatto che a 5 metri in linea d'aria ci sia un altro supercondominio con 30.000 finestre. E che quindi, a luci accese, la loro vita quotidiana entro le mura di casa sia assolutamente PUBBLICA. Contenti loro.
I tram, a due piani per massimizzare il carico, sono alti e magrissimi, per passare nelle viuzze microscopiche.
L'aria che si respira e' frizzantemente europea. C'e' un po' di Cina, dentro. Ma da trovare sotto tanta tanta Inghilterra.
Si'. Hong Kong e' cosmopolita. E non so se e' che lo noto particolarmente io per il fatto che e' da 6 mesi che faccio parte di una sperdutissima e sfigata minoranza di 外國人 e mi sembra incredibile vederne tanti tutti insieme, o perche' e' realmente una babele di persone.
Credo che per un europeo, insomma, vivere qui sia quell'attimo esotico, ma senza per nulla perdere un'occidentalita' che, camminando, si puo' percepire a pelle.
Tutto cosi' incredibilmente diverso da dove vivo io. Tutto cosi' nuovo, lucido. RAFFINATO.
Ecco, questa la differenza piu' grande: il senso del bello e' tipicamente da high class europea.
Xinyi, a casa, e' pulita, ordinata, organizzata, moderna. Ma ha un'estetica tipicamente... taiwanese.
Qui c'e' un bello da Vecchio Mondo. Che, intendiamoci, a me fa dire che questa citta' e' eccezionalmente bella.
MA.
Non lo so. Trasferirsi qui mi sembra come decidere di fare un viaggio in barca sul Rio delle Amazzoni portandosi da mangiare la pasta deCecco. O andare all'Oktoberfest con una Peroni.
Ne vale la pena?
Comunque ad ogni angolo non si contano i locali supertirati-fashion da fighetti monzesi della Milano da Bere. E, peraltro, mi pare che la citta' sia veramente popolata da sancarlini, visti i prezzi allucinanti. Ok, poverella me, abituata alla cena da 2 euro. Ma spenderne quasi 3 per un DENTIFRICIO, capite che e' il male. Senza contare che qui hanno i soldi del monopoli.
Una cosa, pero', in comune con Taipei c'e'. Il freddo glaciale nei ristoranti. A volte credo che la Sacra Triade del Polaretto (cit.) mi voglia stecchita prima dei 33. Come a questi non gli venga, minimo minimo, uno scquaraus da luce, lo sanno solo loro.
Certo, il the al latte GHIACCIATO che sto bevendo, esattamente non aiuta...
In compenso, il famoso bun (un panino ipercalorico con burro sciolto e miele) che mi sono appena sparata, era buono da fare paura.
Ma, forse, e' solo l'astinenza da 6 mesi senza burro ne' miele.
[Per le foto serie, dovrete aspettare che io torni a casa. Sempre che la missione Visto vada come deve andare. Per ora accontentatevi di quelle spuffe fatte con il cellulare].
Sperando di fare ritorno da tutte le sue cosine a Taiwan (il che non è, sfortunatamente, affatto detto), la Pappu è in partenza per Hong Kong (香港). Missione: un visto per i prossimi 4 mesi grazie all'ormai famosa "sgamossa della Jenny". Se ce la farà o meno, lo scoprirete nella prossima puntata.
Nel frattempo, beccatevi le robette mangiate nell'ultimo periodo. (Sentivate la mancanza dei post alla Chun, eh?)
Quello che è il vero ed unico pensiero della giornata è. Gli idols non sono tutti uguali.
YUZHE, TI MERITI TUTTO IL MIO RISPETTO.
[Oltre che, naturalmente, la vagonata di soldi spesa nelle tre versioni del tuo primo album, le due del secondo, i dvd dell'inguardabile "Rolling Love", i tuoi due tremendi photobook, i tre libri del già sopra citato drama, una decina di riviste che rendono "Top Girl" una lettura colta e persino il libro di ricette...].
E sì. Se ve lo state chiedendo. Oggi ho incontrato La D.
Quando anche solo la macchina fotografica del cellulare. E' abbastanza. Bonus track. Si ringrazia gentilmente la Penguin Cafe Orchestra per "The Sound of Someone You Love Who's Going Away and It Doesn't Matter".
avere un inverno a 13 gradi è una cosa bellissima. Ci si mette un cappellino e un paio di guantini e si sta subito bene. FUORI. E se si ha pure la fortuna di andare in vacanza nel Kending, ci si può permettere anche un bagno nel mare. E oplà.
TUTTAVIA.
Molto tempo fa, in paese lontano lontano chiamato EUROPA, sono stati inventati dei comodi aggeggi che noi, poveri stupidi umani dall'inverno con la NEVE, abbiamo l'accortezza di USARE ogni anno che Dio manda in Terra.
Il loro nome, miei adorati, è C A L O R I F E R I.
Grazie ad un fenomeno convettivo chiamato TERMOSIFONE, questi simpatici cosini in ghisa permettono l'incredibile condizione di
AVERE PIU' DI 14 GRADI ANCHE D E N T R O UNA -FOTTUTA- CASA.
Così si evita di scaldarsi di notte con il PHON, dopo avere indossato due felpe, il cappello, i doppi pantaloni e le calze di lana. Provate voi a farvi la doccia. O vestirvi la mattina.
Avete presente le pubblicita' degli shopping channel di infima categoria, dove l'incredibilmente brutta, senza speranze incapace cicciona di turno cerca inutilmente di perdere peso? ECCO.
IO SONO QUELLA CICCIONA. IO SONO IL "PRIMA".
E mi pagano per questo. [E son 24 ore che rido].
Ebbene si'. La Pappu ieri ha girato il suo primo spot pubblicitario per la macchina per dimagrire di stafungia. Quindi, se gia' fino ad oggi tutti in giro mi guardavano come fossi il famoso l'alieno insettiforme alto due metri di cui racconto sempre, immaginatevi cosa succedera' se quello spot finira' VERAMENTE in onda.
Gia' mi vedo additata in mezzo alla strada come "la cicciona dello spot". La carriera di una vita, direi.
Speriamo almeno di diventare un'icona come lo Chef Tony e i suoi coltelli.
Ma, soprattutto, auguriamoci che le raffinate e supertrendy persone che ho conosciuto ieri sera, non abbiamo mai bisogno di uno scioglipancia da comprare in tv, altrimenti la mia vita mondana nel mondo dell'editoria e' bell'e che finita.
Girato lo spot, infatti, qui a MAIESISTITOLANDIA, la Pappu era invitata ad una festa radical chic de payyura, a casa di una scrittrice taiwanese. Editor in chief, molti altri scrittori (tra i quali la sceneggiatrice di molti drama -mitica donna-), artisti e reporters i convenuti.
Casa incredibilmente bella, lanternine sul balcone con micro giardino zen (23 gradi e quindi utilizzabilissimo), luci di Natale da tutte le parti. Persino vasca da bagno in stile fontana toscana, con fiori e candele galleggianti. Giochini intellettual-snob per fare conoscenze e vino e cibo, cucinato o portato dagli invitati, in grande quantita'.
Entratone della Pappu quantomeno ORIGINALE: fiondatasi in casa con un sacchettone di ingredienti in mano, in un piccolo but fashionably ritardo, individua la padrona di casa, naturalmente mai vista in vita sua, dicendo "scusa, posso usarti la cucina?". Et voila'. 15 minuti dopo gli invitati si stanno abbuffando con la sua insalata di pasta. E, anche questa volta, le presentazioni arrivano DOPO.
Gente interessante conosciuta moltissima, padrona di casa versione taiwanese di Bruko e la nostra Pappu che lascia -ma a fatica- il chiacchiericcio sofisticato verso le 3 del mattino (e giusto perche' oggi c'ha un altro, sebben completamente diverso, party). Unico rammarico? Non essersi intrattenuta piu' a lungo con l'affascinantissimo 40 something legale della casa editrice, li' in perfetto stile casual, pantaloni strappati (ma ARMANI) e t-shirt carta da zucchero. Peccato.
Il mio biscotto della fortuna diceva:
想法超多,化為職場助力 [le idee sono tantissime, influenzeranno il lavoro e ti saranno d'aiuto]
E se te lo dice la mascottina del 101. E se te lo dicono gli alberi con le pallotte viola. E se te lo dicono le renne che tentano di travolgere i bambini. E se te lo dice il megacastello fatto di biscottoni VERI. E se i tuoi amici stanno ad aspettarlo tirandosi scemi solo per farti contenta e ti mettono pure di sottofondo le tue canzoncine preferite.
Stanco del solito DaAn o dei Giardini Botanici per le tue tre ore di studio quotidiano? Nessun problema. 20 minuti di comoda metropolitana e sei alla splendida biblioteca di XinBeitou (新北投圖書館). Immersa nel verde delle montagne, tra cascate e sorgenti termali, la biblioteca e' aperta al pubblico senza bisogno di richiedere nessuna tessera ed e' stata progettata per essere un edificio ad elevato risparmio energetico e nel rispetto piu' totale dell'ambiente.
"Taipei Public Library Beitou Branch is the first library constructed as green building with its floor space 650 square feet. It is constructed mainly with wood and part with steel; consisted of one floor underground and two floors on the ground; looked like an enormous tree house. The library is a classical work integrating the building with nature: the power generated by solar energy, systems recycling the rain, and grand leaf of French windows brining in much sunshine. In spite of inventing a wholesome, cozy reading environment, Beitou Branch is dedicated in maintaining the ecological environment and sustainable development of the earth." [http://www.tpml.edu.tw/]
Ed e' bellissima, silenziosa e piena di boni che si incastrano tra gli scaffali per leggere ore ed ore. No, onestamente, cosa volere di piu'?
La Pappu oggi si è comprata come autoregalo di Natale, per l'astronomica cifra di 20 euro, il lettore DVD-divx-karaoke-chiavettaUSB-whatever. Inizialmente intenzionata a regalarsi un weekend alle terme, ha invece optato per il risparmio, concedendosi invece il tanto desiderato lettore, per godersi sul suo SCHERMO GIGANTE qualunque drama/film/concerto le venga in mente.
Già. Perché la prossima mossa è. LA TESSERA DELLA VIDEOTECA.
Amo questo paese perché il venerdì esci con la tua amica taiwanese, dopo essere stata ospite durante la sua lezione di italiano. Amo questo paese perché lei ti porta al locale di una coppia di folli sorelle che hanno aperto un ristorante di cucina di Singapore. Amo questo paese perché il posto è già chiuso da un'ora, ma la cuoca ti prepara una zuppa di sua invenzione che è una roba da morirci per quanto è buona. E, visto che ormai sei di famiglia (e ti aveva visto solo un'altra volta) non vuole da te un centesimo. Amo questo paese perché prima ancora di sederti hai già un bicchiere di whiskey-sai poi hai freddo- in mano. E durante tutta la serata il suo livello viene sempre mantenuto costante. Amo questo paese perché la signora del piano sopra alle 11 porta fuori il cane. E, beh, naturalmente è la migliore amica delle due proprietarie. E ancora prima di appoggiare la tua borsa per terra e accomodarti al tavolo, ti invita per il 27 ad una "festa generale per le vacanze, dove festeggeremo Natale, Hanukkah , Thanksgiving e tutto quello che ti viene in mente". E accetti. Amo questo paese perché tutto questo avviene PRIMA.
...e se me lo dice la nuova campagna della Absolute Vodka, allora IO ci DEVO credere.
Poi, insomma.
Devo anche credere alle favole? Devo anche credere al Mizuscemo in 100 scene no koi? [Ok, criptica. Ma, alla fine, il traduttore di Google esiste, anche se fa schifo, ok?!?] Mmmmm.
Quello che so è che la PerfettaFanFan l'altro giorno mi si presenta con una scatola.
E dentro la scatola una maschera rosso fotonico e sbrillantinosa. E un invito. Per una festa per soli VIP sponsorizzata dalla Absolute Vodka.
"Every night is a masquerade".
Abito da sera a tema rosso e nero e mascherina da portare con sé.
Non vi sto a spiegare l'outfit della Pappu questa volta. Non ci credereste.
Così chiacchieri allegramente con un tipo che ha tanto sentito parlare di te. E sì, vuole assolutamente provare i tuoi piatti italiani, perché, la sua nuova cucina-design è lì pronta solo per questo. Che poi scopri che è IL dj della serata. E, per la cronaca, il più noto di Taiwan.
[Pappu ai suoi amici che la relazionano su CON CHI stesse parlando: "Ah..."]
Così scopri che tutti i cocktail hanno quantità omeopatiche di alcool. Che per una festa della ABSOLUTE direi essere alquanto comico. (E peraltro tu passi per quella che beve come una spugna solo perché non riesci a distinguere i drinks supposed-to-be "alcoolici" da quelli "non alcoolici").
Così ti ritrovi ad essere fotografata all'ingresso, come di norma vedi sulle riviste che leggi dal parrucchiere. E mai in vita tua quanto in quel momento pensi "ma io che accidenti ci faccio qui?". Ma alla fine te ne freghi e ti diverti.
Il resto, come si suol dire, è storia.
Soprattutto finire vestita COSI' a mangiare ramen nel night market dietro casa, tra pentoloni fumanti e gente rumorosa.
E lui, il Mizuscemo, che, visto l'imbarazzo nel quale stai sprofondando camminando per le vie affollate vestita in quella maniera assurda, indossa la sua mascherina sberluccicosa e ti dice:
"Ecco, io metto questa. Così sarò più strano di te e tutti guarderanno storto me. Così tu non ti sentirai più a disagio".
Avete mai incontrato una persona che fa una cosa così tanto da drama? No. Ecco, appunto.
Qui il tempo si e' fatto freddino. Ok, "freddino" sui 20 gradi.
Lo so, non fate quelli che ridono. Ma passare dai 28 ai 20 in una settimana, farebbe pensare a "freddino" a chiunque.
Onestamente, lo ammetto, avere l'estate tutto l'anno e' una cosa che ho scoperto piacermi piu' di quanto mi sarei aspettata. Diciamo pure che alcuni dei punti che vince il vivere qui, derivano da questo. Anche se, per dirla tutta, la settimana scorsa, vedere gli alberi di Natale che ormai decorano tutta la citta', passeggiando in magliettina da mago Oronzo, un po' mi pareva strano.
Comunque. La termia degli autoctoni e' una cosa che mi sfugge completamente. Fino a pochi giorni fa (tipo -emh- IERI) tenevano nei locali-case-ristoranti-cinema una temperatura oscillante tra i 7 e i 10 gradi. Cose che la Pappu si doveva portare ogni volta cinque felpette e due sciarpine per non morire assiderata. Ma loro no. Tranquilli. Oggi di gradi, come detto, ce ne sono tra i 18 e i 24. E loro vanno in giro con il piumino.
*[Soprattutto se, come quando ci sei stata l'ultima volta tu, un tipo si dichiara alla sua fidanzata con tanto di 3000milioni di rose rosse, anello di diamanti, canzone d'amore suonata dalla band sul palco e ruota panoramica sullo sfondo, mentre tu assisti alla scena completamente BASITA continuando a ripeterti "cazzo, ma queste cose succedono anche NELLA VITA VERA??!!"].
L'incredibile weekend si è concluso e non saprei proprio dirvi cosa sia stato più sensazionale. Quindi mi limiterò a dire l'essenziale, in rigoroso ordine cronologico, e lasciare molto all'occhio attento della mia Chloe.
Venerdì. Passato il momento di sconcerto alla "ma cosa cacchio ci faccio io qui?!?" durante il red carpet, la Pappu, che dopo un intero pomeriggio passato a scegliersi l'abito aveva poi optato per lo stile e non l'eleganza (non avrei comunque potuto competere con gli abiti da sera dei presenti e sarei sembrata la donna del mercato, visto che i miei vestiti SONO del mercato. Quindi ho combattuto in modo degno con una impeccabile scelta degli accessori e un outfitintellettual-sportivo che alla fine spacca sempre), in una splendida fila 18, vicinissima, ha assistito alla sua prima trasmissione televisiva in diretta. Ariel "baffo Moretti 2" Lin e Joe "chubby" Cheng a fare da padroni e tifo sfegatato per il mio travestitone preferito, che, neanche a dirvelo, ha vinto il suo primo telegatto.
[Consiglio alle doramiste di scorrere tutte le tre pagine di gallery perché gli attori fotografati sono davvero tanti].
Sabato. Piazza del 國立中正紀念堂 STRACOLMA. Tipo 100.000 persone. Tutte lì -più o meno- per un reverendo, che, onestamente, io proprio non ho ascoltato. Ma ho comunque dato del mio, parlando di religione quasi tutta la serata. Quindi, Vann Ness, sii fiero, ok? Come io lo sono stata di assistere al tuo show. Quattro sole canzoni (gli ospiti erano davvero tanti) e una -emh- posizione un po' particolare, la mia. Rimangono l'indimenticabile senzazione di esserci stata (e ricordo che se non fosse stato per lui e un ormai famoso giornale tedesco, adesso probabilmente non sarei neanche qui) e poche -buffe- foto. Diciamo. "Artistiche".
Domenica. Su oggi non so dove cominciare. O forse sì. Shin. SPLENDIDO. In tutti i sensi in cui un artista può esserlo. Grandissima voce -anche dal vivo-, meravigliosa presenza scenica e una pazienza e dedizione speciali. Raramente ho visto un cantante o attore così attento, gentile e professionale. Dopo un ora e mezza di sessione autografi e fotografie, aveva ancora l'accortezza di seguire ed ascotare tutte le domande, richieste e necessità dei fans venuti lì per lui. E chi mi conosce sa quanti PUNTI VITTORIA questo singnifichi per me. Senza contare che oggi ho scoperto che ha 37 anni ed è pure un padre puccioso. Quindi. WINS WINS WINS! More. Migliore amico del nostro Joe "chubby-prezzemolo" Cheng, Shin si è fatto anche allegramente imboccare, in un momento di surrealtà altissima ma a cui -ormai- comincio ad abituarmi.
Finito? No. Staccati i poster di Shin e cambiato un tantinello il pubblico, dal nulla ecco spuntarmi la Rainie. E vogliamo non fare qualche foto anche a lei? Dopo una decina di minuti la mia amica mi richiama all'ordine. "Andiamo a prenderci un the da qualche parte? Tanto non sei fan di Rainie, no?". "No. Ma, sai, qualche foto... è RAINIE dopo tutto!". "Paola, queste cose qui capitano tutti i giorni. RICORDATI CHE SEI A TAIWAN". Eh. Già.
Così, nel frattempo, riesco anche ad innamorarmi di un fotografo che sembra la signora Tsukikage. Non scherzo. E anche di un fan di Shin che, se non fosse che questo non c'aveva le orecchie da Dumbo e la cofana, sarebbe stato la copia esatta del Jiro.
Le tessere del domino cadono e cadono. E -oplà- sei con ER TIGGRRRE, che di mestiere fa il reporter in una televisione nazionale, ad una festa popolare della sua etinia di appartenenza, gli hakka. Come al solito mangi come uno 小豬 (no, non intendo Show, intendo proprio come un maialino), conosci un po' di collaboratori e giornalisti della Hakka Tv e ti compri anche il fazzolettino da mettere in testa della sciùra-Pina-Hakka, che, per tradizione, è VIOLA.
Poi capita che la PerfettaFanFan (che, sì, è la tipa qui sopra) ti inviti ad una decina di eventi dei quali assolutamente non sai un accidenti di niente. Ma accetti lo stesso perché sai che la PerfettaFanFan è sinonimo di "Pappu-nel-Paese-del-Mai-Esistito". E tra questi c'è un concerto dei JS, due di fratelloni alti sei chilometri ("Sai, sono nati nel Kending..." "Ah." "..." "..." "..." "E quindi? Li annaffiano da piccoli?") che ti dedicano una canzone IN ITALIANO. E a te piacerebbe potere cantare in cinese così. E, in tutto questo, il Grande Demone Celeste non è neanche a metà del suo progetto dell'incredibile. Perché scopri che il biglietto che ti ha dato ER TIGGRRRE per assistere ad una serata della quale non avevi neanche capito il nome, è in realtà l'invito per entrare...
...ALLA VERSIONE TAIWANESE DEI 'TELEGATTI' DEI DRAMA.
Insomma. Come se la Pappu fosse stata invitata alla notte degli Oscars. Red carpet oggi alle 5.30 e serata trasmessa in diretta TV. E poi -naturalmente-afterparty con la PerfettaFanFan nel locale più trendy di Taipei. La sottoscritta cercherà il più possibile di non fare notare di avere una GIGANTESCA MACCHINA FOTOGRAFICA nella già famosa borsetta finto Furla.
Finito? Assolutamente no.
Domani concerto di VAN NESS (!!!) in piazza, per l'annuale celebrazione delle Chiese Evangeliche di Taiwan. E se vi state domandando che cazzarola c'entri la Pappu con un festival di ferventi giovani Cristiani, direi che il marmoreo six pack del signor Wu sia una risposta più che sufficiente.
Per finire il weekend -l'ennesimo incredibile, se devo dirvela tutta, qui a Taiwonderland- sessione autografi e concerto di SHIN (!!!), questa domenica. E l'ultimo album, uscito un paio di settimane fa, è davvero uno spettacolo.
Oggi la mia insegnante mi ha chiesto se io non voglia seguire il corso intensivo il prossimo trimestre, visto che potrei seguire lezioni molto più veloci di quelle attuali.
La mia risposta?
Grazie 老師, ma preferisco ANCHE VIVERE. [E, per il momento, direi che in tal senso mi sto dando da fare egregiamente]
Mentre i miei cari amici lontani indicono un EVENTO IN FACEBOOK dal titolo "Commemorazione Pappu - Per ricordare una persona che non è più tra noi" (ringrazio sentitamente per la GUFATA COSMICA), qui da puccettolandia mi voglio scusare pubblicamente con quelli che in questi giorni mi stanno scrivendo mail o simili e ai quali non ho ancora avuto modo di rispondere: la vostra Pappu ha una vita sociale che definirei quantomeno INTENSA.
E il resto del tempo STUDIA. TANTO.
Quindi, per questa volta, vi lascia solo con il pensierino della sera: come si fa a non amare un paese nel quale in una normale profumeria, si trova il MASCARA DI LADY OSCAR?
Alcuni pochi eletti (non se ne vantino, tuttavia) potranno capire perche' l'altro giorno, guardando un giornale locale, mi sono quasi capottata dalle risate.
Il Grande Demone Celeste mi regala sempre altissimi momenti di ilarita' e io, sentitamente, ringrazio.
La Pappu, che da un paio di settimane è ufficialmente iscritta all'anagrafe di Taiwan con il nome di 皮保拉 (buffo avere un COGNOME nuovo a 32 anni), da oggi ha anche un conto alla 臺灣銀行 - Bank of Taiwan, sottoscritto con il suo timbrino personale.
A volte, dopo lezione, invece di studiare nell'affollata biblioteca dell'Universita', mi vengo a stravaccare a Da'an, 大安森林公園, che probabilmente molti di voi conosceranno, almeno di vista, ricordando qualche scena memorabile di questo o quel drama. In realta', per essere il, credo, parco piu' grande di Taipei, Da'an e' piuttosto piccino. Non ci si aspetti, insomma, un Bois de Boulogne o un Central Park, ma piu' un Parco Sempione. Senza Castello. Non e' perfetto e rigoglioso come i Botanical Gardens, 植物園 (che, con la loro vegetazione a palme, mi ricordano di abitare in un paese tropicale), e assomiglia molto ad uno dei nostri parchi. Pero' e' tranquillo, ventilato (soprattutto la collinetta dove sono solita mettermi), senza vicini rompiscatole che raccontano alla landlady di epici festini in casa mia solo perche' parlo con qualche amico con skype e, per l'appunto, perfettamente wifi dotato. Bonus? Splendido tramonto e visione in prima fila del Pippolone che, in queste sere, sfoggia la scritta gigantesca "we are X", dopo che, la settimana scorsa, e' stato teatro della conferenza stampa di niente meno che Sua Altezza Yoshiki.
Abituali frequentatori del parco, a parte gli strani individui come me che, nella maggior parte dei casi, se ne stanno sdraiati sull'erba verde a piedi nudi a digitare frasi disconnesse su un laptop portatile bevendo latte di soia e mangiando onigiri vegani (Mire, quanto ti penso), giovani avvenenti universitari che si sfidano ad un 3 contro 3 di basket, single che, con la scusa di portare fuori il dalmata, fanno jogging sfoggiando l'ultima generazione di cuffie Sony da 150 euro, badanti filippine con ricchi rampollini dalla scarpina D&G -信義區, Xinyi, e' a un passo e si vede- e tanti, TANTI anziani.
Vengono qui a correre, a fare Taiji o ginnastica, a camminare. O, semplicemente, a starsene a giocare a 象棋 sotto il fresco di un patio. E se gli anni si fanno sentire davvero o, sfiga voglia, vi siete rotti una gamba l'estate scorsa e siete in piena riabilitazione, niente paura. Il comune di Taipei ha pensato anche a voi.
Parcheggiata la vostra sedia a rotelle all'ingresso, potete camminare su un percorso ad hoc, sorreggendovi o aiutandovi con una serie di corrimani. Se siete stanchi, ogni 5 o 6 metri c'e' una piccola piazzola, dove potersi sedere e riprendere fiato. E se siete degli arditi, potete scegliere, oltre al percorso easy, normalmente lastricato, quello hard. E pure quello superhard. A volte basta poco.
A volte capita di non poterci davvero credere. Che tutto sia straordinariamente. Così inaspettato.
Forse per i miei capelli ROSSO FOTONICO, forse perché in questo paese sono l'unica persona GRASSA, forse perché sono nata senza occhi a mandorla. Non lo so. Ma sembra che l'attività preferita di tutte le persone che conosco, per qualunque motivo le incotri, sia "invitiamo la Pappu nel nostro giro migliore".
Così capita che la perfettaFanFan (elegante, classy, lookindie scelto con cura, master in una delle migliori università di Londra ed ex editore di rivista di fashion) ti inviti, un sabato pomeriggio come tanti, a casa con alcuni amici, perché vuole insegnare loro a fare il tiramisù. E tu di certo non ti puoi perdere la lezione di una taiwanese che sa fare il tiramisù. Ma poi, dato che il tifone minaccia a pochi chilometri, capita che il party salti. [Eporcatroiaancora].
Però, questa volta, la perfettaFanFan, ragazza dalle mille risorse, gioca il Jolly e ti invita. Ad una sfilata di moda.
E vogliamo rifiutare?
Così la Pappu, in perfetto cosplay"signorina alla moda" e pure trucco con piegaciglia (e io non l'ho mai usato in vita mia un piegaciglia, ma, cazzarola, qui sembra che se non ce l'hai, tu sia uno sfigato bestiale, quindi -olé- mi sono comprata pure il piegaciglia), arriva in uno dei più costosi Grandi Magazzini della città per assistere al fashion show della CNC (vestitini da 1000 EURO each, signori, mica pizza e fichi).
Fatta accomodare in posizione che solo i VIP e datole il pacco-gadget dalla perfettaPressAgent (che, coincidentalmente, è la migliore amica della perfettaFanFan), arrivano a servirla drinks e appetizers mignon francesi (peraltro, buonissimi) dei camerieri BONAZZI DE PAYYURA, che la Pappu si sarebbe portata tutti a casa per inviarli, in modo equo, in un differente tipo di "pacco"-gadget a tutte le sue amiche in Italia.
Gli invitati si fanno più numerosi e il numero dei BONI è ormai insostenibile. La perfettaFanfan cerca di aggiornarmi sul chi è chi mondano, ma la maggior parte dei -veri- VIP, compresi cantanti, VJ e attrici varie, io non so proprio chi siano.
Il resto è storia.
La sfilata è piacevole (posto le foto fatte con il cellulare giusto for the record perché il livello di MAI ESISTITO è troppo alto per non avere delle PROVE), i vestiti carini -e VIOLA- e la Pappu ha anche modo di spiegare a Erik, classmate della perfettaFanFan durante il master londinese e grande appassionato di cucina, come fare una vera pasta alla carbonara.
Pomeriggio concluso tra tanti auguri e baci, scarpe Manolo Blahnik e postata isterica alla Carrie Bradshaw? Ma manco per idea.
La perfettaFanFan mi porta a mangiare uno dei dolci tipici di qui. Solo che tra il proviamo questo e il proviamo quest'altro e la promozione prendi 1 e te ne regalo 33, quello che, alle 5 del pomeriggio, dovremmo spararci è. Ma, come detto tante volte, qui sul cibo non si scherza micccca. E quindi. Puf. Finito. E tutto prima dell'arrivo della new entry della storia.
La perfettaFanFan, infatti, oltre che perfetta è pure una donna eclettica.
E vuoi vedere che ti tira fuori dal cilindro l'amico chitarrista rock che domani andiamo in sala prove a registrare il nuovo singolo e vuoi venire, appassionato di Iron Maiden, Skid Row e Guns N' Roses e il cui idolo indiscusso è Yoshiki degli X Japan? E che, giusto per capirci, è pure alto sei metri e ha i capelli lunghi biondi e rossi? (No, non si chiama Mirko, ho detto capelli LUNGHI, non un posticcio parrucchino a cavolfiore, OK? E no, non ho detto BONO, ho detto solo alto). Che cosa voglio di più io? Un Lucano?
Peccato CHE.
[Ricordiamo ai gentili lettori ai quali, magari, è passato di mente, che la Pappu non è vestita -come le è usuale- con magliettina sgrausa del GODS of METAL, borsa con TESCHIO E DRAGONE ROSSO e ANFIBI. No. Ma è in COSPLAY DA FIGHETTAMONZESE].
Così le ci vuole una buona mezzora di sfoggio di cultura ciccio-rock di alto livello per cercare di convincere il capellone che non è, appunto, una cazzo di sancarlina, ma che, a fianco alla borsetta finto Furla (in realtà comprata dai cinesi in Sarpi), batte un cuore METAAAALLLL.
Mirko (in realtà il nome d'arte è Chaos, ma come resistere?) invita quindi la Pappu e la perfettaFanFan a casa sua a YongHe: televisore Bravia da 50 pollici, collegamento con due casse da locale live e... TUTTO IL SET DI STRUMENTI MUSICALI PER GIOCARE CON LA PS3. E con questo intendo: batteria, basso, microfono e chitarra. Se avete mai giocato a Guitar Hero, sapete cosa intendo. E sì, questa è la versione con tutta la band.
Raggiunti da un altro membro del gruppo -quello vero-, il bassista, i 4 fondano i "No More Crap" che, disgraziatamente, causa errore di misspelling del Mirko, diventano i "No More Crab". Non più Granchio. E in fondo va bene così. Pappu, alla chitarra elettrica dopo un lungo rodaggio alla batteria, spacca con il suo nome d'arte: SORRY. E dopo quasi tre ore di duro gioco, interrotto solo per lo scofanamento di un fantastico piattozzo a base di ogni genere di tofu (YongHe è famosa in tutto il mondo per il suo latte di soia), fotografato per pura invidia alla Mire, riusciamo anche a conquistarci uno scassatissimo VAN per il tour. Ma i minuti volano, il tifone è alle porte e decidiamo di rimandare alla prossima la scelta della scaletta del nuovo live. I 649 fans, ne siamo certi, capiranno.
Quindi aspettatevi un resoconto dettagliato della mia giornata. I*N*C*R*E*D*I*B*L*E.
Per ora, un solo, estemporaneo, pensiero.
MA PERCHE' CAZZO I TIFONI (con conseguente sospensione da tutte le attività lavorative nonché pseudo-divieto di uscire di casa) ARRIVANO SEMPRE DI DOMENICA?!?!
E se tra il pubblico c'era chi si sarebbe aspettato qualcun'altra, beh, siamo taaaaanto spiacenti. Quella persona lì is not longer available. Un po' come l'account di YouTube che la SONY le ha fatto carinamente svuotare.
Ma, alla fine, chissenefrega.
Lei è fatta così. E piuttosto di cantare anche una sola canzone dell'album, nella sua scaletta assolutamente NON decisa prima di salire sul palco, ha scelto brani come Winter Wonderland -a Taipei, in settembre- e persino Bare necessities -sì, quella dell'orso Baloo-.
E sapete? Stima. Perché a 20 anni non è mica da tutti.
E se siete curiosi di scoprire con che occhi l'ho vista io (con la mia Chloe), ecco. Così.
Ti rendi conto che sei una rincoglionita -ma, a tua discolpa, almeno una di quelle consapevoli- e per di più una rincoglionita SNOB, quando, durante una cena italiana che hai appena finito di cucinare per sei persone di Taipei, dove sei l'unica che possa parlare con competenza (e rimarcherei la scelta del termine) di drama di TAIWAN mentre gli altri ti guardano con sorpresa e una punta di compatimento, nel momento in cui tutti in coro ti annunciano che "c'è nei cinema questo nuovo film di cui tutti parlano,"熟男我愛你", che è BELLISSIMO e ha questa colonna sonora FANTASTICA e perché non lo vai a vedere" e, dopo mezz'ora di discussione, ti rendi conto che il film in questione è
tu, guardandoli con disgusto, nascondendo sotto il tavolo le tue DUE versioni dell'ultimo album di Danson Tang e le TRE versioni dell'ultimo album degli F4, esclami:
Ho mangiato veramente troppo (sai che novità) per raccontare qualche cosa di (in)utile. Quindi accontentatevi della foto notturna di una viuzza vicino a casa mia.
PS (per Shari e tutti quelli che hanno visto SW, Ep VI un numero di volte superiore al numero dei loro anni)- Stasera, assistendo al racconto di un insegnante taiwanese che spiegava come a Verona sia tradizione toccare una delle tette della statua di Giulietta come portafortuna, racconto rigorosamente fatto in mandarino, io mi sono sentita tanto tanto come quando C-3PO racconta Ep IV e V agli Ewoks. Però ho capito.
Domani, se il Grande Demone Celeste avesse voluto, la Pappu avrebbe dovuto cucinare spaghetti alla livornese e tagliatelle al ragù per 25 persone al tradizionale barbeque organizzato in occasione del 中秋節 (Festival di metà autunno), la seconda più importante ricorrenza del calendario cinese, che sarà, appunto, questa domenica. Da giovedì, di 月餅 (Torte della Luna) me ne sono molto pucciosamente state regalate anche un bel po' e contavo di mangiarmele domenica, ammirando la Luna, come la tradizione vuole, magari insieme a qualche spicchio di 柚子 (pampaleone).
Ma Sinlaku, una tempesta tropicale diventata nell'ultima settimana un 颱風 (taifeng - da cui la nostra parola "tifone") di livello 4, ovvero il penultimo grado della scala Saffir-Simpson (per farvi capire, Kathrina era un uragano di livello 5) , ha pensato bene di passare di qui proprio tra domani e domenica. Quindi niente spaghetti, niente 哥哥 (fratelli maggiori) vari -emh- e niente Luna.
Solo tortine solitarie nella mia stanzetta, con riserve di candele, cibo e acqua -come consigliato dalla sicurezza pubblica- sperando che almeno non salti troppo la luce e io possa vedere una dose massiccia di sdolcinati drama in tv. Magari senza alberi che atterrino sul mio balcone nel frattempo.
Oggi camminavo in cerca del Chianti, un ristorante italiano gestito da un italiano, per andare a sbirciare menu e prezzi. E proprio a fianco a quello, mi imbatto in...
[scusate le macchine davanti, ma non avevo veramente tempo di aspettare che se ne andassero tutte e due per fare una foto decente o senza riflessi, quindi accontentatevi, ok?]
Avete presente quando dicevo che qui hanno di Hello Kitty anche le sparachiodi? Ecco.
Questo non e' uno store. E' un RISTORANTE / PASTICCERIA.
The annual Wanan (萬安) air raid drill will be held at 2:30pm today (N.d.P. - 28 Ago 2008) in seven northern cities and counties, and residents in those areas are urged to stay inside of the building or follow instructions for evacuation during the 30-minute drill. The drill, which covers areas between Hsinchu County and Ilan County, was rescheduled to today after complaints were raised over the plans to hold a nighttime drill earlier this month. The Ministry of National Defense was criticized for disturbing the public by scheduling a nighttime drill. Premier Liu Chao-shiuan (劉兆玄) later told a Cabinet meeting that the ministry should move the drill back to the daytime so that it would not inconvenience people.
The ministry says people inside buildings should turn off their electricity and lights, and close their windows after hearing the siren. Those who are outdoors should follow the instructions of the military or police officers, it said. There will be traffic controls during the drill, but public transportation, including the Taipei MRT, Kaohsiung High Speed Rail, trains, boats and planes, will continue running during the period, the ministry said. Passengers who exit trains will be directed to designated areas, while drivers will be required to pull their vehicles to the curb, it said. Failure to follow the rules could result in fines between NT$30,000 and NT$150,000.
The Taipei City Government will monitor the situation from the 72th floor of Taipei 101.
Io il 28 Agosto ero DENTRO al 101. Al piano B1, per la precisione. E giravo a zonzo cercando di capire quanto costasse del parmigiano o della pasta deCecco. Finito l'interessante giro culinario, decido di andare al 4° piano, in modo da uscire sulla passerella aerea che collega il Mall del 101 ad altri 5 Mall della zona.
Ma un uomino che sembra uscito dalla versione spuffa di Men in Black mi dice che "non sono autorizzata ad uscire per motivi di ordine pubblico". Lo guardo con aria perplessa e continuo il mio giro tra una vetrina di Prada e una di Vivienne Westwood.
Chiedendomi, onestamente, quale possa essere un ordine pubblico che impedisca a dei cittadini di USCIRE da un edificio invece che di RESTARCI.
Però. Che bello che l'italiano, anche se sei in una classe di secondo livello, lo puoi leggere pure senza avere mai visto quella parola in vita tua. E senza comunque capirci un cazzo.
Certe cose ti mancano.
Soprattutto quando ti scopri a pensare che il rumore della motosega che stai sentendo in lontananza è un perfetto primo tono.