33 anni, insonne.
Ingegnere, webdesigner, cuoco.
Geek senza speranza.
 
 
 
Touched Touched
by Paola Pittoni

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98 pgs
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Quotidiane distanze culturali
Lo so che a non fare altro che parlare bene di questo paese o questa città, alla fine sembra che i miei post qui siano un po' tutti uguali.
Ma è che, nonostante i sette mesi trascorsi, quest'ALTRA GALASSIA in cui vivo, mi stupisce ancora quotidianamente.

Già l'altro giorno ero andata a fare il permesso di guida taiwanese.

E.
1. Alla motorizzazione fanno orario continuato e il tempo massimo d'attesa è 5 minuti.
2. Il permesso viene rilasciato il giorno stesso, registrato, attivo e anche incollato con la colla Pritt sulla tua patente internazionale dalla ligiaimpiegata.
3. Il permesso è completamente e assolutamente GRATUITO, niente tasse, tassine, bolli e bollini.
4. La ligiaimpiegata, dato che non sa una cippa di inglese, ma ancora di meno di italiano, povera gioia, spende 30 minuti buoni per cercare di capire come accidenti leggere la tua patente originaria, che, oltre ad essere un pezzo di similstoffa ROSA che risale a 14 anni fa e che quindi è INDECENTE, è anche scritto interamente in italiano. E dopo i suddetti 30 minuti, invece di imprecare come un camallo genovese per 'sta cazzo di straniera che maledizione vuole avere il permesso di guida di Taiwan e io che dovevo andare in pausa pranzo, ti sorride a 32 denti salutandoti con un "fai buon viaggio e buona permanenza a Taiwan".

Sbonk.
Ma, anche.

Lo scorso aprile, avevo fatto decorare Alan, il mio traduttore elettronico, con degli strass Swarovski in un simpatico negozietto vicino alla stazione centrale.
Dato che la settimana scorsa, dopo QUASI UN ANNO di duro utilizzo -e dentro e fuori e dentro e fuori dalla custodia-, se ne erano staccati due su, tipo, un centinaio, mi decido a riportarlo allo shop per farmeli incollare nuovamente.
Entro, tiro fuori il traduttore, chiedo se mi può rimettere gli strass mancanti ("non c'è problema in 10 minuti è pronto"), faccio per pagare e la signorina, con sguardo tra lo sperso e l'imbarazzato, mi dice "MA NON DEVE PAGARE!".
Io la fisso con due occhi a pesce e lei "mi ricordo che questo lavoro è mio. Quindi, naturalmente, se si sono staccati, non li deve ripagare".
Naturalmente.
Io rimango con i miei occhi a pesce.
Pace a ricordarsi di me, visto che ci sono in tutto 5 occidentali in questa buffa nazione, pace ricordarsi del lavoro suo, visto che l'altra volta ci avevamo messo un secolo per cercare di capirci (la miss parla rigorosamente SOLO cinese).
Ma in UN ANNO, CAZZAROLA, l'avrei potuto usare come grattuggia del grana padano il mio traduttore con gli strass Swarovski, eh!
Ma, no. Niente. Non si è fatta pagare.

Poi finisce che io mi intenerisco, voglio spendere dei soldi lo stesso e far girare l'economia, e mi compro un lettore mp4 da 8Gb che legge anche patate e zucchine scaricate direttamente da youtube senza nessun tipo di encoding, per l'assurda cifra di 50 euro.
E lo chiamo Shin.

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Friday, 6 March 2009 @ 22:29 - link - 1 comments